Tebas: «Il rischio Superlega c’è. Barça retrocesso? Nel caso ci adegueremo»

Il presidente della Liga ha parlato anche del caso Negreira che vede coinvolto il Barcellona, l’altro club spagnolo che sostiene il progetto di una nuova competizione europea.

Tebas Superlega Florentino Perez
(Foto: OSCAR DEL POZO/AFP via Getty Images)

Torna a parlare Javier Tebas, presidente della Liga spagnola, e lo fa affrontando vari temi che coinvolgono anche i due maggiori club del massimo campionato come Barcellona e Real Madrid. Fra gli argomenti affrontati dal numero uno c’è anche la Superlega, progetto portato avanti ancora da questi due club. Queste le sue parole al programma “Deporte Plus” su Movistar+.

Proprio sul tema Superlega, di cui Tebas rimane sempre un grande oppositore, il presidente della Liga però ha idee chiare a proposito: «È una decisione, presa dai club, che però non capisco e non rispetto visto che la Superlega farebbe del male non solo al movimento calcistico spagnolo, ma in assoluto a quello europeo. Riusciranno a portare a termine il progetto e faranno la Superlega, vedrete. Florentino Perez non perde mai. Il rischio c’è ancora. C’è la Superlega 22 (A22, ndr), quella di Madrid e Barça, e poi quella che guidano alcuni club ECA, ovvero la Superlega al rallentatore, che comunque è un progetto simile».

Proprio con Florentino Perez, Tebas ha avuto un duro confronto sul futuro del calcio europeo e una riconciliazione fra i due pare al momento impossibile: «È una questione culturale, di differenze. C’è una differenza abissale in quello che pensiamo del calcio professionistico europeo. Non c’è alcuna possibilità di essere d’accordo, sia da parte mia che della maggioranza dei club, sul fatto che siano solo big a determinare il destino e la distribuzione di risorse dell’industria del calcio europeo. Il mio rispetto per Perez non è mai scemato, comunque, ma il suo modo di pensare al futuro di questo sport non potrà mai trovarmi d’accordo».

Real che ha spinto molto per portare Mbappé in Liga la scorsa stagione, un trasferimento che per Tebas è però solamente rimandato: «Non sono convinto che venga a giocare in Spagna al 100%, ma direi che ci sono grandi possibilità, intorno al 70-80%. Comunque quest’anno sono venuti grandi giocatori ed è una cosa importante per la Liga. Qualche anno fa si criticava come venissero troppi calciatori da fuori e ne avessimo pochissimi dalle giovanili. Ora nel Barcellona ci sono diversi elementi che hanno vinto, o hanno concorso, al premio Golden Boy».

Proprio a proposito dei blaugrana, Tebas è tornato sul caso Negreira: «Siamo in attesa di un pronunciamento del giudice sulla questione. Ma, per quanto mi riguarda, il solo fatto di tentare di influenzare il mondo arbitrale è un reato. Si tratta di corruzione sportiva e si sarebbe dovuto aprire un’inchiesta su questo con sanzioni che vanno dall’ammenda alla retrocessione. Barça retrocesso in seconda divisione? Se il giudice decidesse questo ci adegueremmo, come abbiamo fatto qualche anno fa per l’Elche. Ma l’unica possibilità che ho di contribuire alla vicenda è quella di riferire fatti e denunciare presunti comportamenti illeciti. Decidere quali sanzioni infliggere ai club va fuori dalla mia area di competenza. Come andrà a finire? Credo sia una questione lunga, ma ci sono comunque stati dei comportamenti che non hanno una spiegazione. Abbiamo già visto che nel caso Osasuna furono condannati i suoi dirigenti ma il club no. Si sta indagando. Forse non sarà condannata la società ma i dirigenti sì, o forse saranno assolti».

Sulle questioni arbitrali come la Goal Line Technology e la pubblicazione degli audio arbitro-VAR: «Il fatto che non ci sia la Goal Line in Spagna non è una questione economica, ma bensì riguarda l’utilizzo che si fa di questa tecnologia. In una stagione ci saranno quattro o cinque casi importanti che riguardano il gol-non gol e al 99% si riesce benissimo a vedere dal vivo se la palla è entrata o meno. L’errore, al contrario, nasce con la tecnologia. Per esempio in Premier ci sono stati gol che sarebbero dovuti essere assegnati e invece non lo sono stati. In Liga, al momento, non ci sarà nessuna Goal Line. Per quanto riguarda, invece, la pubblicazione degli audio fra arbitro e VAR, questi saranno pubblicati, anche se in differita. Lo chiederemo ancora alla federazione arbitri, visto che lo abbiamo già chiesto. Chiederemo anche la possibilità che l’arbitro dopo la partita dedichi un minuto alle televisioni. Questo ora dipende dal Comitato Tecnico degli Arbitri, che è interno alla Federazione».