Milano-Cortina, opere ancora ferme: i costi superano i 3,6 miliardi

A 868 giorni dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, mentre i costi superano la soglia dei 3,6 miliardi, i cantieri vanno in bianco.

Lavori Milano-Cortina 2026
(Foto: PHILIPPE LOPEZ/AFP via Getty Images)

A 868 giorni dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, mentre i costi superano la soglia dei 3,6 miliardi, i cantieri vanno in bianco. Lo scrive Il Fatto Quotidiano, spiegando che la pista da bob non la vogliono fare neanche i costruttori. Dopo la gara d’appalto, è andata deserta anche la procedura negoziata. Come non bastasse, l’impianto di pattinaggio di Baselga di Pinè, che costava troppo mettere a norma, sarà fatto in pianura, nella Fiera di Rho, primo anello di ghiaccio lungo 400 metri “usa-e-getta” della storia.

Perfino Francesco Romussi, operation manager di Fondazione Milano-Cortina, ha ammesso che si correrà un bel “rischio tecnico”. Il Villaggio Olimpico di Cortina andrà a nord del paese, in una zona a rischio idrogeologico. Ma anche gli impianti di Milano conoscono tira e molla inconcludenti.

Lavori Milano-Cortina 2026 – La situazione San Siro e Santa Giulia

La notizia istituzionale più recente è la nuova montagna di milioni messa a disposizione dal governo. Il Dpcm appena approvato fissa a 3,19 miliardi di euro la spesa già coperta e a 413 milioni di euro la parte mancante. Ad aprile la previsione di spesa era di 3,45 miliardi. È lievitata di 150 milioni. La notizia più allarmante è che nessuno vuole imbarcarsi nell’avventura dello “Sliding Centre”. Il quadro delle opere indifferibili (senza le quali le gare non si fanno) è desolante. Pochissimi i cantieri che i commissari Cio troveranno aperti.

Lo stadio San Siro è l’unico senza problemi. Il Palaitalia Santa Giulia da 180 milioni (gravato già da extracosti) sarà fatto da privati e servirà solo per l’hockey: i lavori sono all’inizio, ma va consegnato entro fine 2024. Un buco nell’acqua la sistemazione dell’ex Palasharp per l’Hockey 2: era troppo cara e si sono aggrappati alla Fiera, per una pista temporanea. Alla Fiera di Rho finisce il pattinaggio del Trentino, pure questo temporaneo.

Ad Assago basta invece preparare le piste per artistico e short track. Il Villaggio Olimpico a Porta Romana sarà fatto da un fondo privato, ma i 100 milioni per quello che diventerà il futuro campus universitario sono già lievitati del 30%.

Lavori Milano-Cortina 2026 – Le opere lombarde e venete

A Bormio si allarga la pista Stelvio (sci alpino), poi lavori di sicurezza e strutture a fune di collegamento (per questo i costi lievitano). A Livigno (snow board e free style) sono previsti lavori importanti (park interrato, impianti a fune), ma le gare non sono ancora partite. I villaggi olimpici saranno in albergo a Bormio e Livigno.

A Cortina, pista da bob non pervenuta. Zero lavori in corso al Palaghiaccio, solo il progetto di nuova copertura, impianto di climatizzazione e spogliatoi. Per la Pista Tofane, poi, previsti interventi modesti. Il Villaggio olimpico sarà fatto da prefabbricati in affitto per 39 milioni a fondo perduto. Infine l’Arena di Verona per la cerimonia di chiusura, con lavori di sistemazione previsti tra sei mesi.

Lavori Milano-Cortina 2026 – Il Trentino

Ad Anterselva si lavora alla riqualificazione dell’impianto di biathlon. A Tesero sono iniziati i primi interventi nell’impianto di sci da fondo. A Predazzo i trampolini per il salto sono stati demoliti, non ancora partiti i lavori per sostituirli (entro il 2024). E il Villaggio olimpico sarà nella Scuola Alpina della Guardia di Finanza con nuovo padiglione e un costo già cresciuto di 10 milioni.