E’ stata depositata, questa mattina, tutta la documentazione necessaria per l’ammissione della candidatura dell’azzurro Adriano Galliani alle suppletive di Monza (il termine per tutti gli adempimenti elettorali scade domani, alle 20). L’amministratore delegato del Monza e uno dei fedelissimi di Arcore, il primo a “certificare” la sua “discesa in campo” davanti al Tribunale di Milano, correrà con il centrodestra per il seggio rimasto vacante dopo la morte di Silvio Berlusconi.
Nel suo simbolo ci sono i loghi dei quattro partiti della coalizione che lo sostengono: Fi, Lega, Fdi e Noi moderati. L’apertura ufficiale della campagna elettorale di Galliani è prevista lunedì 25 settembre, alle 18.30, al teatro Binario 7 di Monza: risponderà alle domande del giornalista Paolo Del Debbio.
Sull’altro fronte, Marco Cappato è convinto che le suppletive siano una gara aperta. «Ce la possiamo fare», ha detto davanti al Palazzo di Giustizia di Milano dove oggi ha presentato le firme per la sua candidatura che ha l’appoggio di una vasta coalizione che include Pd, M5S, Azione, Possibile, Più Europa, Radicali Italiani, Verdi e Sinistra Italiana, Libdem, Socialisti e Volt.
«Non è scontato che ci sia stata la convergenza di forze politiche che spesso sono divise su come allearsi. Questo credo sia merito del fatto che la mia candidatura sia posta su degli obiettivi, delle battaglie, e della mia storia in cui, almeno nel metodo, tanti si possono riconoscere», ha aggiunto.
Nel caso del Pd, la decisione è stata del partito nazionale, mentre a livello locale i dem (a cominciare dal segretario e dal sindaco di Monza Paolo Pilotto) hanno messo nero su bianco che avrebbe preferito una candidatura del territorio.
«Il confronto anche con le forze politiche che mi sostengono sarà positivo perché lo facciamo a partire da temi oggettivi e non da alchimie politiche; penso ci siano tutte le condizioni per lavorare insieme e raggiungere il risultato», ha assicurato Cappato. E questo anche se il candidato del centrodestra, Adriano Galliani, ha «tante cose dalla sua parte, grandi apparati di partito e l’investitura della famiglia Berlusconi».
Il seggio per cui si vota è infatti quello rimasto vacante dopo la morte del Cavaliere lo scorso 12 giugno. «Il consenso così trasversale che è arrivato dai partiti arriverà anche dagli elettori», è convinto Cappato.