Juve, il crollo da CR7 a oggi: in cinque anni perdite per oltre 700 milioni

Il club bianconero ha accumulato un rosso aggregato di oltre 700 milioni dall’arrivo di Ronaldo: nel mezzo il Covid e gli scandali su plusvalenze e stipendi.

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(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

La Juventus chiuderà il bilancio 2022/23 con perdite intorno ai 110,5 milioni di euro. Dai conti del primo semestre di Exor – la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla il 63% del club bianconero – è emerso che la società piemontese ha chiuso con un rosso di 81 milioni il secondo semestre della stagione 2022/23. Sommando questo dato al -29,5 milioni dei primi sei mesi, si ottiene una stima del rosso complessivo.

Il dato può ancora subire delle variazioni, come ad esempio l’inserimento della svalutazione legata all’addio di Bonucci, ma non si discosterà molto da quello che è emerso dai conti di Exor. Si tratta di un altro rosso pesante per la Juventus, seppur in netta diminuzione se paragonato al -239,3 milioni di euro del 2021/22. Il bilancio in quell’occasione fu riscritto a seguito dei rilievi sui conti in relazione alle cosiddette manovre stipendi.

Per la società si tratta del sesto rosso di bilancio consecutivo: sono lontani i tempi dell’utile fatto registrare nella stagione 2016/17, quando il risultato netto fu positivo per 42,6 milioni di euro. Da lì una discesa verso perdite sempre più consistenti, prima con il rosso contenuto (-19,2 milioni) del 2017/18, e in seguito con il primo passo verso l’apertura del baratro: l’acquisto di Cristiano Ronaldo.

L’acquisto del portoghese – che nella sua esperienza alla Juventus non ha certo fatto mancare i gol – è stato il passo più lungo della gamba, considerata anche la sfortunata coincidenza dell’emergenza Coronavirus, che ha drasticamente tagliato i ricavi per le società calcistiche seppur con costi che sono rimasti stabili e difficili da ridurre.

Juventus perdite bilancio – In cinque anni un rosso aggregato oltre 700 milioni

Una storia recente, quella della Juventus, arricchita poi dagli scandali delle plusvalenze “fittizie” e delle cosiddette “manovre stipendi”, un tentativo disperato di mettere una pezza a errori del passato che hanno fatto sì che il club accumulasse complessivamente perdite per 709 milioni di euro negli ultimi cinque anni (considerando anche il rosso del 2022/23).

Con l’insediamento del nuovo CdA la società ha intrapreso un percorso di inevitabile taglio dei costi, in parte iniziato con il management precedente, come dimostra del resto il rosso dimezzato nel 2022/23. Il mercato estivo (praticamente senza operazioni in entrata, eccetto Weah) ha dimostrato che l’idea è proseguire su questa strada, ringiovanendo la rosa e abbassandone il livello di stipendi e ammortamenti.

Il prossimo bilancio sarà ancora sofferente, complice la contestuale assenza dalle coppe europee, decisa dalla UEFA sempre sulla scorta delle sanzioni comminate dalla giustizia sportiva italiana. Sullo sfondo rimangono voci di una possibile cessione, con Exor che avrebbe considerato ormai insostenibili le perdite e il rischio – prospettato anche dagli analisti – che si debba arrivare a un nuovo aumento di capitale dopo quelli da 300 e 400 milioni di euro tra il 2019 e il 2021.