Pogba, la squalifica costa cara: niente stipendio e risoluzione

Il centrocampista francese è in attesa di svolgere le controanalisi che, se dovessero confermare la positività, aprirebbero le porte del processo sportivo.

Pogba stipendio Juventus
Paul Pogba (Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)

In attesa delle controanalisi, Paul Pogba è stato sospeso, in via precauzionale, dal Tribunale Nazionale Antidoping e quindi non si sta allenando con i suoi compagni della Juventus. Ma oltre a questo, il centrocampista francese rischia di vedere la sua seconda esperienza bianconera vicina alla conclusione.

Come riporta l’edizione odierna di Tuttosport, la Juve e Pogba sono legati da un contratto fino al 2026 che riconosce al francese un ingaggio netto di 8 milioni di euro all’anno. Ecco questo accordo rischia di essere revocato, da parte del club, qualora Pogba fosse dichiarato colpevole dalla giustizia sportiva per il suo caso di doping. Nel frattempo, lo stipendio del giocatore può essere sospeso, come si evince dall’accordo collettivo tra la Serie A, la FIGC e l’Associazione Italiana Calciatori.

In questa situazione la società non ha rilasciato nessuna comunicazione ufficiale, solo una nota che comunicava la sospensione del Tna per Pogba, e attende i risultati delle prossime controanalisi a cui si sottoporrà il calciatore. Ovviamente, anche se si tratta di uno scenario poco probabile, se queste ribaltassero il risultato di positività, tutta la vicenda si risolverebbe in breve tempo con Pogba che sarebbe riammesso all’attività sportiva.

Ma, come detto, al momento questa sembra essere la possibilità più remota. Più probabile, infatti, che le controanalisi confermino il risultato di positività di quelle effettuare nella pancia della Dacia Arena dopo la prima giornata di campionato. In quel caso si procederebbe con il processo sportivo e quasi sicuramente arriverebbe una condanna, che può essere di un massimo di quattro anni di squalifica, per il calciatore. In questo caso la Juve, che per il momento riconosce il salario minimo stabilito per legge al calciatore (poco più di 42mila euro lordi), potrebbe decidere di risolvere il contratto per giusta causa.