Tennis, Simona Halep squalificata per 4 anni causa doping

Due volte campionessa nei tornei del Grande Slam, Halep, 31 anni, è stata accusata di due distinte violazioni distinte.

Simona Halep squalifica doping
(Foto: Julian Finney/Getty Images)

L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha annunciato nella giornata di oggi che un tribunale indipendente ha squalificato la tennista rumena Simona Halep per un periodo di quattro anni a seguito di violazioni legate al doping. Due volte campionessa nei tornei del Grande Slam, Halep, 31 anni, è stata accusata di due distinte violazioni. La prima riguardava un riscontro sulla sostanza proibita roxadustat agli US Open del 2022. La seconda accusa riguardava irregolarità nel passaporto biologico dell’atleta.

Il tribunale indipendente, istituito da Sport Risoluziones, si è riunito il 28 e 29 giugno 2023 a Londra e ha ascoltato testimoni scientifici esperti per conto di Halep e dell’ITIA, con l’atleta che ha testimoniato a sua volta direttamente alla giuria nell’ambito del procedimento. L’11 settembre 2023, il tribunale ha confermato di aver riscontrato che la giocatrice aveva commesso violazioni intenzionali delle regole antidoping ai sensi dell’articolo 2 del TADP.

Il tribunale ha accettato la tesi della Halep secondo cui avrebbe assunto un integratore contaminato, ma ha stabilito che il volume ingerito dalla tennista non avrebbe potuto determinare la concentrazione di roxadustat trovata nel campione positivo. Anche l’accusa legata al passaporto biologico è stata accolta, con il tribunale che ha affermato di non avere motivo di dubitare della opinione unanime raggiunta da ciascuno dei tre esperti indipendenti dell’Athlete Passport Management Unit (APMU) secondo cui “probabile doping” era la spiegazione delle irregolarità nel profilo di Halep.

La Halep era già stata provvisoriamente sospesa a partire dall’ottobre 2022. Pertanto, la sospensione dell’ex numero uno del mondo durerà dal 7 ottobre 2022 al 6 ottobre 2026. Il caso resta soggetto a ricorso. Karen Moorhouse, amministratore delegato dell’ITIA, ha dichiarato: «Dopo un processo complesso e rigoroso, accogliamo con favore la decisione del tribunale indipendente. Il volume di prove che il tribunale doveva considerare sia nel procedimento roxadustat che in quello ABP era sostanziale».