I protagonisti della corsa ai diritti tv della Serie A per il ciclo 2024-2029 si sono presi una pausa che dura da fine luglio, quando nell’ultima assemblea sul tema i club avevano deciso valutare attentamente le proposte arrivate da parte di DAZN, Mediaset e Sky. Nell’occasione, infatti, era stato deciso che le offerte dei tre broadcaster sarebbero rimaste ancora valide fino a metà ottobre, data entro la quale le società avrebbero preso una decisione.
«L’Assemblea della Lega Serie A si è svolta oggi pomeriggio in videoconferenza trattando anche il tema dei diritti audiovisivi del campionato di Serie A per il periodo 2024-2029. Ieri sera la Lega Serie A ha concluso il secondo round di trattative private con la ricezione delle offerte migliorative da parte dei tre broadcaster, DAZN, Mediaset e SKY. Come previsto dalle norme dell’Invito a Offrire, le offerte ricevute restano valide e vincolanti fino al prossimo 15 ottobre, nelle more la Lega Serie A e le Società continueranno a lavorare con l’obiettivo di massimizzare il valore dei propri diritti audiovisivi», recitava una nota della Lega del 26 luglio.
Da allora è trascorso un mese, ma non sono stati fatti particolari passi avanti nella definizione di un accordo per il prossimo ciclo di diritti. La prossima assemblea è fissata per l’11 settembre, ma sarà interlocutoria e nessuna decisione sulle offerte sarà presa. Per avere passaggi concreti bisognerà aspettare il mese di ottobre, anche se la Lega Serie A – tramite le parole dell’AD Luigi De Siervo – sembra intenzionata a non farsi trovare impreparata.
«Non siamo ostaggio, non abbiamo un’unica via d’uscita da questo labirinto», ha detto De Siervo, con toni piuttosto duri, parlando del bando per i diritti tv in occasione dell’evento “Calcio social responsibility” a Milano. «La distanza è consistente, si parla di decine milioni di euro, ma è un gap non incolmabile per broadcaster importanti come DAZN Sky e Mediaset: i manager che guidano queste tre importanti aziende possono trovare le risorse necessarie per potersi garantire per i prossimi cinque anni il campionato di Serie A».
«Laddove non riuscissero a farlo – ha aggiunto ancora il manager –, noi non ci tireremo indietro e faremo direttamente la nostra offerta al pubblico. Non sono né pessimista né ottimista: abbiamo un prodotto che ha un valore oggettivo e bisogna che i broadcaster paghino il prezzo corretto. La Lega serie A non si farà prendere per il collo da nessuno», ha concluso.
La Serie A e l’ipotesi di un’offerta diretta al pubblico
La novità nelle parole di De Siervo non riguarda tanto il tema del canale di Lega, opzione già presente all’interno del bando e per la quale (nel caso in cui non dovessero andare a buon fine le trattative con i broadcaster) si procederà con l’apertura delle sei buste contenenti le offerte degli intermediari. L’aspetto più interessante – che Calcio e Finanza può confermare – è l’ipotesi di presentarsi direttamente al pubblico con un’offerta (e dunque un prodotto, un abbonamento ecc.) anziché passare per la distribuzione del canale tramite eventuali piattaforme interessate.
Non ci dovrebbero essere problemi da questo punto di vista a livello di Antitrust, anche se va considerato che l’impegno sul fronte infrastrutturale sarebbe notevole. Basti pensare anche all’esperienza della stessa DAZN, che ha investito milioni di euro negli anni per arrivare a offrire il miglior servizio possibile.
E’ presto per dire se la mossa di De Siervo sia un tentativo di spingere le emittenti ad alzare le loro offerte o se la Lega sia seriamente intenzionata a esplorare questa strada. Una possibilità che – è bene ricordarlo – richiederebbe l’abbandono delle trattative con i broadcaster per andare ad aprire le buste con le offerte degli intermediari e capire quali tipi di proposte siano effettivamente arrivate.
Ottobre mese chiave: tra le idee anche un nuovo bando
Cosa ci si può dunque aspettare nelle prossime settimane? Il divario tra le richieste della Serie A e le offerte di Sky, Mediaset e DAZN c’è, per questo la Lega attende di capire se le emittenti rivedranno le offerte dal punto di vista economico (ma non sotto il profilo della struttura, che non cambierà almeno fino al prossimo 15 ottobre).
Se non ci saranno novità, è possibile che si opti per cambiare la struttura del bando e cercare così di trovare la modalità migliore per avvicinarsi a quel miliardo di euro a stagione obiettivo della Lega. Altrimenti si aprirà il fronte tutto nuovo del canale, anche con l’ipotesi di un’offerta diretta al pubblico, per quella che sarebbe una vera e propria rivoluzione.