Dopo il presidente della Serie A Lorenzo Casini, anche l’amministratore delegato Luigi De Siervo è intervenuto a margine dell’evento “Calcio Social Responsibility”, organizzato a Milano dalla Lega. «Abbiamo un rapporto privilegiato con la UEFA e si vede in questi casi. Cercheremo di attirare un grande interesse su queste iniziative. Ci sentiamo parte della politica di questo paese e ci occupiamo di rappresentare territori nazionali diversi e questo significa avere un rapporto con le istituzionali nazionali ma soprattutto territoriali», ha esordito a proposito di responsabilità sociale.
Poi, un passaggio sul tema del razzismo, sempre di attualità nel calcio: «Il razzismo è una piaga globale che colpisce tutti gli sport. É un fatto di crescita che deve iniziare a casa con i figli e gli amici per poi espandersi in un ambito particolare come lo stadio. Si stanno facendo piccoli passi in tutto il mondo».
Passando al calcio giocato, secondo De Siervo la «Serie A è il campionato più bello d’Europa. Quantità di gol e di concorrenza sempre elevate e continue. La A ha deciso di investire sulla trasparenza. Dal VAR al fuorigioco semiautomatico e ora trasmetteremo gli audio fra VAR e arbitri. Siamo il campionato più bello, negli altri vincono sempre gli stessi».
A proposito delle polemiche sul caro-biglietti, l’AD della Serie A ha spiegato che «è un tema che stiamo monitorando. Abbiamo una responsabilità sociale di un movimento che si autosostiene e se ci sono un milione di persone che pensano di vedere gratis le partite non si va da nessuna parte e il caro biglietti è una delle conseguenze degli investimenti».
In chiusura, una battuta sui diritti tv del prossimo ciclo, per i quali è in corso una fase di trattative private con le emittenti interessate: «Questa fase si è conclusa con offerte vincolanti fino al 15 ottobre. La Lega nel frattempo ha fatto partire la sua radio-tv. La Lega non accetterà offerte insoddisfacenti come al momento sono arrivate. Non sono né ottimista o pessimista. Sono consapevole del valore del prodotto e i broadcaster devono pagare il contenuto per quello che vale».
«Dal 15 ottobre potremmo ripartire con un nuovo bando, ma molto più probabilmente nel caso non si trovasse una quadra, vista la distanza abbastanza consistente anche se non incolmabile per broadcaster importanti come Sky, DAZN e Mediaset, andremo avanti nel solco tracciato dall’avvio del canale di Lega», ha concluso De Siervo.