Andrea Agnelli chiede di accelerare i tempi della sentenza al TAR per il ricorso sul caso plusvalenze, per cui era stato sanzionato con due anni di inibizione dal Tribunale FIGC. L’ex presidente della Juventus aveva infatti presentato un ricorso al TAR del Lazio lo scorso 20 giugno, con la prima udienza andata in scena l’11 luglio seguente: una udienza in cui Agnelli aveva rinunciato alla sospensiva per andare direttamente a una rapida discussione nel merito della vicenda e in particolare per arrivare a una valutazione circa la compatibilità dell’ordinamento di giustizia sportiva italiana con la normativa Ue.
Nei primi giorni di agosto, come appreso da Calcio e Finanza, i legali dell’ex presidente bianconero hanno depositato la cosiddetta “istanza di prelievo”. Si tratta di un passaggio formale, previsto all’articolo 71 del cosiddetto codice del processo amministrativo in cui si legge: “La parte può segnalare l’urgenza del ricorso depositando istanza di prelievo”.
“A seguito dell’istanza di cui al comma 2 dell’articolo 71, il giudice, accertata la completezza del contraddittorio e dell’istruttoria, sentite sul punto le parti costituite, può definire, in camera di consiglio, il giudizio con sentenza in forma semplificata”, si legge all’articolo 71 bis dello stesso codice del processo amministrativo.
“Si tratta di un atto con cui la parte sollecita il giudice, affinché anticipi l’udienza di discussione del ricorso per una rapida conclusione della causa. In buona sostanza, si tratta di uno strumento acceleratorio del processo, messo a disposizione del ricorrente”, la spiegazione del sito specializzato Altalex.