Gravina: «La FIFA deve intervenire sull’Arabia Saudita»

Le parole del presidente della FIGC: «È giusto che la FIFA inizi ad individuare una serie di interventi che pongano un rimedio. Bisogna correre ai ripari».

Gravina spese club
(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

“Qui siamo nell’area di competenza della Fifa ed è giusto che questa inizi ad individuare una serie di interventi che pongano un rimedio. Bisogna correre ai ripari perché c’è il rischio di una deflagrazione dopo il 2030 ponendo in liquidazione un sistema come successo negli Stati Uniti o in Cina”. Sono queste la parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, parlando degli investimenti del calcio arabo durante la presentazione del 13° Report Calcio negli studi Sky Sport.

“Il calcio vive di dinamiche di mercato ed è soggetto alla globalizzazione. Non è un fenomeno nuovo quello che sta accadendo nelle ultime settimane. Il fenomeno Arabia Saudita risponde ad altre logiche rispetto a quelle di valorizzazione del fenomeno sportivo, la Uefa ha attivato una commissione importante sulle licenze adottando provvedimenti per far rispettare i principi legati all’equa competizione”, ha aggiunto Gravina.

“Buffon? È inutile nasconderci, ci stiamo lavorando. Gigi Buffon è un nostro obiettivo, cercheremo di centrarlo, non dipende solo da noi”, ha proseguito Gravina. “È stato molto difficile convincere Vialli per diverse ragioni, dopo diversi mesi siamo riusciti ad avere una delle persone più belle che il calcio ha avuto – ha aggiunto il n.1 della Figc – Gigi sicuramente non è il clone di Gianluca Vialli, ha altre caratteristiche ma è sicuramente un’icona del calcio mondiale e credo che la sua progettualità naturale sia quella di lavorare nella nostra Nazionale. Faremo di tutto per portarlo a bordo, dipenderà anche da lui, ci stiamo parlando. Siamo in una fase piuttosto avanzata”, ha proseguito Gravina.

“Caos ripescaggi? Sono convinto che bisogna far rispettare il risultato legato alla competizione sportive: basta a riammissioni e ripescaggi che alterano il valore della competizione sportiva. A
giugno abbiamo visto una squadra che festeggiava la vittoria del campionato, un’altra che retrocede con i tifosi che hanno svolto attività di devastazione nello stadio e oggi troviamo una situazione invertita. Non è più accettabile”.

“Dobbiamo anticipare la preiscrizione al 30 di aprile, anticipazione che ci consentirà di dare efficacia a quella norma che, grazie a un decreto legge, ci consente entro 30 giorni la possibilità di avere un giudicato anche da parte del Consiglio di Stato”, conclude il presidente federale.