Il Governo boccia lo “sconto” di Lotito: e il patron della Lazio si infuria

Lotito saluto romano
Claudio Lotito (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Bocciato. È questo quello che si è sentito rispondere Claudio Lotito riguardo al suo emendamento che proponeva uno sconto per i contribuenti che stessero pagando un debito, in maniera regolare e senza arretrati, con il Fisco da almeno 15 anni. Un caso che avrebbe potuto comprendere la Lazio, società di proprietà dello stesso senatore di Forza Italia, che proprio da 15 anni, con ancora qualche anno di versamenti da onorare, paga arretrati Irpef e IVA per via del buco da poco più di 108 milioni di euro lasciato dalla gestione Cragnotti.

Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, a bocciare la proposta di Lotito è stata la commissione Finanza del Senato. La reazione del patron biancoceleste, come prevedibile, è stata di forte contrarietà, ma il Mef ha respinto l’idea in toto con un «Non si può fare» che lascia ben poco spazio di manovra.

La Lazio, secondo il piano concordato con l’Agenzia delle Entrate, è chiamato a versare 140 milioni, comprensivi di interessi, con scadenza finale nel 2028. Se l’emendamento fosse passato, anche se dopo l’eventuale sì della commissione si sarebbe dovuti andare alla discussione parlamentare, il club biancoceleste avrebbe sanato la sua posizione prima e con lo sconto.