Niente nuovi stadi e distanze ridotte: così EURO 2024 sarà “green”

La kermesse subirà radicali cambiamenti rispetto all’ultima edizione itinerante e si baserà soprattutto sui principi chiave della sostenibilità.

Fasce gironi EURO 2024
(Foto: Thomas Lohnes/Getty Images)

La stagione 2023/24 si chiuderà con gli Europei che si disputeranno in Germania. In caso di qualificazione alla manifestazione, l’Italia di Roberto Mancini cercherà di difendere il titolo conquistato nel 2021 contro l’Inghilterra nella finale di Wembley. La kermesse subirà radicali cambiamenti rispetto all’ultima edizione e si baserà soprattutto sui principi chiave della sostenibilità.

Stop agli spostamenti eccessivi – come fu per EURO 2020, un format criticato a più riprese dal presidente della UEFA Aleksander Ceferin – e conseguente abbattimento delle emissioni. Sono questi alcuni degli obiettivi inseriti nella ESG Strategy della Federcalcio europea, a firma di Michele Uva, responsabile per la sostenibilità del massimo organo di governo del calcio continentale.

Alla fine di giugno, a Francoforte, nel quartier generale della Federazione tedesca del calcio, la UEFA ha riunito alcuni tra i maggiori esperti di sostenibilità per un evento a porte chiuse che non si era mai fatto prima: il Respect Forum. Rispetto dei tre grandi principi su cui si articola il concetto di sostenibilità: quella ambientale, quella sociale e quella organizzativa. Si va dal contrasto al razzismo alla parità di genere nei luoghi di lavoro; e c’è il contributo alla riduzione del cambiamento climatico che per i grandi eventi costituisce un problema.

Proprio per questo motivo la sfida della UEFA è fare dei prossimi Europei di calcio, che prenderanno il via il 14 giugno 2024, il grande evento sportivo più sostenibile della storia: nel documento concordato con il governo tedesco si parla di un livello di emissioni totali di circa 347 migliaia di tonnellate di Co2 equivalente, una riduzione del 90% rispetto ai Mondiali di Qatar 2022.

Per raggiungere questo risultato, in un evento che muove milioni di persone, si è puntato innanzitutto sul fatto che non fosse necessario realizzare nuove strutture, essendo gli stadi tedeschi già pronti per ospitare il torneo. Il resto lo ha fatto un piano, studiato in ogni dettaglio per un paio di anni, discusso con istituzioni e aziende, e approvato nei giorni scorsi.

Un piano composto da 99 azioni che puntano a cambiare radicalmente l’impatto di una partita di calcio: molte riguardano le altre due gambe della sostenibilità (quella sociale e la governance); ma la parte più importante e se vogliamo più rivoluzionaria del piano è fatta dalle azioni che contribuiscono a contrastare il cambiamento climatico.

Così i calendari dei gironi sono fatti in modo da ridurre al minimo le trasferte e quando necessario a farle in città limitrofe; gli spostamenti poi privilegiano il treno, con i tifosi che potranno disporre di prezzi notevolmente ridotti quando in possesso di un biglietto per lo stadio. Non solo, anche le squadre verranno incoraggiate a non prendere l’aereo.

 

In generale si cercherà di scoraggiare il più possibile l’utilizzo della macchina, con tanto di riduzione dei parcheggi in alcune città. Oltre a questo, c’è la scelta dell’energia rinnovabile per gli impianti, e più in generale la riduzione dei consumi elettrici e di acqua, e la riduzione dei rifiuti con una forte spinta verso l’economia circolare, ovvero la possibilità di differenziare la spazzatura per recuperare le materie prime.

EURO 2024 sarà ancora lontano dall’essere “carbon neutral” a tutti gli effetti, ma la strada verso le emissioni zero è tracciata e l’obiettivo è avvicinarsi il più possibile. In attesa dei dati ufficiali – disponibili solo a fine manifestazione – la stima in questo momento è comunque la più bassa mai registrata per un evento e il progetto della UEFA è di compensare le emissioni rimanenti in un modo nuovo: non comperando crediti di carbonio per progetti di riforestazione in paesi lontani, ma attraverso un apposito fondo di qualche decina di milioni di euro che dovrà finanziare i progetti delle società calcistiche, anche piccole, per diventare più sostenibili.