Scontro Gedi-Mediaset: pace tra gli Elkann e i Berlusconi sui diritti tv

Si conclude la vicenda legale che aveva al centro l’utilizzo di alcuni spezzoni di trasmissioni di Mediaset sui siti di Gedi.

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(Foto: MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Torna il sereno tra la Gedi degli Elkann e la Rti-Mfe dei Berlusconi. Come riportato da Milano Finanza, infatti, nelle scorse settimane si è infatti chiusa ufficialmente una battaglia legale tra le due aziende nata a causa di una serie di brani delle trasmissioni di Mediaset illegittimamente utilizzati sui siti delle testate Gedi.

Nel dettaglio, il gruppo editoriale controllato da Exor (la holding degli Agnelli-Elkann che controlla tra le altre anche la Juventus) e guidato da Maurizio Scanavino (ad anche del club bianconero) avrebbe versato all’incirca 5 milioni alla società di Cologno Monzese a titolo di risarcimento.

L’accusa fatta da Mediaset a Gedi, che all’epoca dei fatti era ancora controllata tuttagia dalla famiglia De Benedetti, aveva utilizzato illegalmente alcuni spezzoni tratti dalle trasmissioni di Mediaset. Da qui erano nate una serie di cause giudiziarie che hanno infine dato ragione al Biscione nel 2021.

Una vicenda di cui si legge, più o meno direttamente, sulle note sui rischi legali in corso riportate nel bilancio 2022 di Gedi. Nel paragrafo si legge infatti che «nell’ambito di un procedimento giudiziario notificato il 31 marzo 2021 e relativo alla violazione del diritto d’autore contestata a Gedi in relazione a brani audiovisivi estratti dai Programmi Rti, l’autorità competente ha disposto il pignoramento di una somma pari a 5.098.033,44 di euro presso la cancelleria del Tribunale di Torino».

Come spiega Milano Finanza, tuttavia, la transazione potrebbe essere avvenuta anche a sconto rispetto all’importo del pignoramento. Anche perché l’importo versato dovrebbe comprendere anche una somma da corrispondere a Mfe per l’utilizzo concordato di quelle immagini sui siti di Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e delle altre testate del gruppo Gedi, facendo di fatto avvicinare se non superare quota 5 milioni.