Milan, a San Donato non solo stadio: progetto anche per store, museo e sede

I rossoneri, sotto la guida del fondo statunitense RedBird di proprietà di Gerry Cardinale, vogliono dare un’accelerata a un progetto che farebbe diventare l’area “San Francesco” un vero e proprio quartiere dedicato al club milanese.

Milan seconda squadra
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La sede attuale del Milan (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Il Milan, mentre la squadra mercato è al lavoro per consegnare a Pioli una rosa competitiva, prova ad accelerare anche sotto il punto di vista dello stadio. L’impianto di proprietà è considerata una priorità fin dalla gestione Eliott e con l’approdo del fondo RedBird, gestito da Gerry Cardinale, questo argomento è diventato di importanza capitale.

Nel consiglio di amministrazione rossonero datato 30 maggio, il presidente Paolo Scaroni e l’amministratore delegato Giorgio Furlani hanno informato gli altri consiglieri sui recenti sviluppi sulla questione stadio. Andando a riassumere quello che è presente nel verbale di tale CdA si capisce come i rossoneri, capite le difficoltà di procedere con un progetto condiviso con l’Inter per il nuovo San Siro (con la spada di Damocle del vincolo sull’attuale Meazza) e quelle sulla costruzione in autonomia nell’area dell’ippodromo La Maura, ecco che si presentava un’occasione ritenuta interessante dal club: San Donato.

Nel corso del CdA, infatti, Scaroni ha reso noto che “alla luce delle ultime interlocuzioni intervenute tra AC Milan e Inter con il Comune di Milano e la Soprintendenza Belle Arti in relazione alla possibilità di definire un progetto di costruzione del nuovo stadio a San Siro di gradimento sia delle squadre che delle pubbliche autorità sono emerse diverse criticità che necessitano di attenta analisi da parte di AC Milan”, si legge nel documento consultato da Calcio e Finanza. “Per quanto riguarda, invece, i colloqui in corso con il Comune di Milano per valutare la possibilità di sviluppare il progetto del nuovo stadio nel sito di La Maura, anche in questo caso il Presidente informa i presenti che i colloqui con le pubbliche autorità sono tuttora in corso sebbene non si registrino considerevoll passi in avanti”.

Per questo, come spiegato dall’ad Furlani, la società rossonera «ha cominciato – viste tutte le note incertezze, da ultimo quella sulla possibile apposizione di un vincolo culturale della Soprintendenza sullo stadio di San Siro – a valutare anche altri siti per la costruzione dello stadio. A valle di una prima due diligence tecnica condotta da CAA ICON sotto la guida di Tim Romani, consulente di AC Milan in relazione al progetto stadio, è stata individuata una opportunità interessante per la Società nella zona di San Donato».

«La società Sportlife City S.r.l. riconducibile al sig. Giuseppe Cassinari, noto imprenditore nonché tifoso del Milan, è infatti promissaria acquirente di un terreno di circa 291.437 mq  su area denominata “San Francesco” sita nel Comune di San Donato Milanese rispetto alla quale il Comune di San Donato Milanese ha già approvato un programma integrato di intervento  per lo sviluppo sullo stesso di un distretto sportivo e di intrattenimento denominato “SportLifeCity”».

E c’è di più, tramite il lavoro dei consulenti, il Milan ha le idee chiare su come sfruttare tale spazio, infatti si legge dalle parole di Furlani: «AC Milan ha verificato, con l’ausilio del propri consulenti tecnici, la possibilità di sottoporre al Comune di San Donato Milanese una variante al P.I.I. che consenta alla Società di costruire, sull’area in questione, uno stadio da 60.000-70.000 posti, un parcheggio; un negozio per la vendita di prodotti a marchio Milan (c.d. “Milan Store*); un museo sulle competizioni, atleti e staff di ACM (il c.d.”Museo AC Milan”) e gli edifici necessari ad ospitare gli uffici amministrativi e la sede legale della Società».