Il 2022 è stato un anno in chiaroscuro per molti investitori, eppure i guadagni dei top manager delle grandi società non hanno conosciuto la parola crisi. Secondo un’analisi della società C-Suite Comp pubblicata dal Wall Street Journal – e riportata da La Stampa – sono nove i CEO delle oltre quattromila società prese in esame che possono contare su un reddito potenziale di 100 milioni di dollari annui e quali sono i 10 più pagati.
Nel 2021 erano invece venti. Un calo dovuto a minori premi per i top manager, che però non ha impedito ad alcuni di loro di incassare assegni superiori a quelle dell’anno precedente. Il primo dell’elenco dei Paperoni d’America è Stephen Schwarzman, fondatore e CEO del gigante del private equity Blackstone, che ha messo insieme complessivamente 253 milioni di dollari, staccando di 27 milioni Sundar Pichai, top manager di Alphabet.
Fra i nove CEO che hanno guadagnato oltre 100 milioni di dollari – ben sei su dieci gestiscono società che non fanno parte dell’indice S&P 500 – vi sono anche i leader di aziende che non hanno avuto performance favorevoli per gli investitori lo scorso anno. Due sono i casi più evidenti: Hertz e Peloton. Il colosso dell’autonoleggio ha avuto un andamento in Borsa peggiore della media dell’S&P 500 cedendo lo scorso anno ben il 22%.
Stephen Scherr, ex capo finanziario a Goldman Sachs e ceo di Hertz dal febbraio del 2022, può comunque contare su 182 milioni di paga, di cui 3,4 milioni fra bonus e salario vero e proprio. Il grosso risiede in azioni vincolate che potranno essere riscosse solo a partire dal 2026 e se il valore delle quote sarà per novanta giorni superiore all’attuale livello.
Discorso simile per Peloton, le cui azioni nei primi sei mesi sono scese del 3% ma che nel 2022 erano precipitate del 79% per il crollo delle vendite. Barry McCarthy, già financial officer a Spotify e Netflix, ha assunto l’incarico di amministratore delegato nel febbraio del 2022 garantendosi una retribuzione – principalmente in stock options – di 168 milioni di dollari che matureranno mensilmente nell’arco di quattro anni. Entrambi comunque, Scherr e McCarthy, hanno guadagnato più di Tim Cook, che si deve “accontentare” di 99 milioni di dollari. Questa la classifica completa:
- Stephen Shcwarzman (Blackstone) – 253 milioni di dollari
- Sundar Pichai (Alphabet) – 226 milioni di dollari
- Stephen Scherr (Hertz) – 182 milioni di dollari
- Barry McCarthy (Peloton) – 168 milioni di dollari
- Michael Rapino (Live Nation) – 139 milioni di dollari
- Safra Catz (Hertz) – 138 milioni di dollari
- Douglas Ingram (Sarepta Therapeutics) – 125 milioni di dollari
- Bill Ready (Pinterest) – 123 milioni di dollari
- Kiwi Camara (CS Disco) – 110 milioni di dollari
- Tim Cook (Apple) – 99 milioni di dollari