Samp, la nuova proprietà tratta con Intesa per blindare il Baciccia

L’istituto di credito ha un accordo di “lease back” al cui interno è prevista la locazione finanziaria alla società blucerchiata del famoso marchio del marinaio che caratterizza il logo del club.

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Lo stemma della Sampdoria (Foto: Simone Arveda/Getty Images)

Salvare il Baciccia. Questa è stata la prima richiesta formulata dai tifosi della Sampdoria alla nuova proprietà che fa capo agli imprenditori Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi. Il Baciccia, per chi non lo sapesse, è il marinaio che campeggia nel logo del club blucerchiato.

Come riporta l’edizione odierna de Il Secolo XIX, il Baciccia è ancora all’interno di un “lease back” (contratto di vendita di un bene stipulato tra il soggetto che lo possiede e l’istituzione finanziaria che contestualmente lo assegna in locazione finanziaria al cedente) con Banca Intesa. L’istituto di credito, che ha avviato questo accordo già nel 2011 sotto la gestione del compianto Riccardo Garrone, ha un contatto ancora in essere, per la licenza d’uso del marchio, con la Ssh Holding, l’ex controllante della Samp, che fa capo a Massimo Ferrero ed è all’interno del  trust Rosan.

Tra il 2015 e il 2019, Sampdoria ha pagato a Ssh 3 milioni a stagione per poterlo utilizzare, diventati 2 dal 2020, a causa delle tensioni finanziarie collegate al Covid. Non a caso nelle frenetiche trattative milanesi del 30 maggio tra Manfredi e Radrizzani da una parte, Vidal e Ferrero dall’altra, proprio il marchio è stato uno dei temi caldi, con l’obiettivo di chiudere definitivamente questa struttura di rapporto (che peraltro Ferrero aveva a sua volta ereditato dalla San Quirico Holding dei Garrone) in modo da riportare una volta per tutte il Baciccia in quota Sampdoria.

E alla fine è stato trovato l’accordo, entrato poi a fare parte della scrittura privata sottoscritta il 12 giugno, regolante il rimborso dei crediti di Ssh nei confronti di Sampdoria, per circa 8,2 milioni. La maggior parte di questi soldi fanno capo a pagamenti che Ssh deve ancora riconoscere a Banca Intesa, sulla quale è ancora operativa la fideiussione di Edoardo Garrone, figlio di Riccardo ed patron blucerchiato prima dell’era Ferrero.

Tra i debiti che Manfredi e Radrizzani hanno ereditato dalla gestione Ferrero, oltre alle rate future da versare a Banca Intesa per liquidare il “lease back”, ci sono ancora alcune rate pregresse, per circa 2 milioni di euro. Nel 2020 e 2021, ad esempio, gli anni impattati dalla pandemia, c’è stata una moratoria, il pagamento delle quattro rate (due all’anno) era stato sospeso, «per consentire alla controllata Uc Sampdoria – si leggeva nella nota integrativa del bilancio – di disporre di maggiori risorse necessarie per far fronte all’iscrizione al campionato». E la scadenza del contratto posticipata di due anni, cioè al 2025.

Manfredi e Radrizzani sono in costante contatto con Banca Intesa e stanno predisponendo un piano di rientro, per il passato e per il futuro. Una rimodulazione delle rateizzazioni. Ovviamente anche per questa situazione ci vuole la collaborazione da parte dell’istituto bancario.

Proprio questa settimana dovrebbero arrivare le forniture dello sponsor tecnico Macron, che vanta anche lui un credito nei confronti della Samp, per il prossimo campionato. Il contratto con Macron inaugurato nel 2020 è in scadenza nel giugno del 2026. Il Baciccia sarà regolarmente al suo posto sulla prima maglia, quella blucerchiata. Ma ci sarà nuovamente anche il “marchio storico”. Nelle scorsa stagione compariva sulla terza maglia. E anche nella prossima caratterizzerà nuovamente la terza divisa da gioco, che molto probabilmente sarà di colore nero. Scelta scaramantica: nera era anche la terza maglia del 2011/2012, quello dell’ultima promozione in A.