Si inasprisce sempre di più lo scontro all’interno di Masi Agricola, azienda quotata in Borsa della Valpolicella e nota per il suo Amarone, fra la famiglia Boscaini, azionista di maggioranza con il 73,5% delle quote, e il socio di minoranza Renzo Rosso, proprietario e presidente del Vicenza.
Il CdA dell’azienda ha chiesto un parere legale dal quale ha avuto conferma sulla violazione del divieto di concorrenza da parte dei due consiglieri di amministrazione espressi da Red Circle Investments Srl, la holding di Renzo Rosso che detiene il 10% della cantina Masi Agricola. Si tratta del wine manager Lorenzo Tersi e di Arianna Roberta Alessi, moglie dell’imprenditore dei jeans Diesel, entrata nel board di Masi questa primavera dopo le dimissioni del marito.
Per revocare i due amministratori sgraditi, in risposta alla recente decisione di Red Circle di impugnare l’ultimo bilancio dell’azienda vitivinicola rivolgendosi al Tribunale di Venezia, il CdA ha convocato l’assemblea per il 21 luglio. In quella sede gli azionisti saranno chiamati a integrare il consiglio o a ridurne il numero dei componenti. Dovranno inoltre nominare nuovi sindaci per sostituire il presidente del collegio sindacale, indicato da Red Circle, che si è dimesso ad aprile in scia al passo indietro di Rosso.
A Tersi e ad Alessi viene contestato il fatto che ricoprono incarichi in aziende concorrenti a Masi, visto che Red Circle ha creato un proprio polo del vino, Brave Wine. A schierarsi nella battaglia in corso, verosimilmente a fianco dei Boscaini, c’è l’Enpaia, l’ente di previdenza dei lavoratori agricoli, che in settimana si è rafforzata portandosi dal 6,2 al 7,5% del capitale, non così lontana dal 10% detenuto da Rosso. In attesa di sviluppi il titolo in Borsa riamane poco mosso (-0,85% in chiusura di giornata) anche per lo scarso flottante dato che il 91% è nelle mani dei tre maggiori azionisti.
«Siamo allibiti da quello che è successo stamattina, perché è proprio un abuso di maggioranza – ha Arianna Roberta Alessi, amministratore delegato di Red Circle Investments Srl a Radiocor, agenzia di stampa del Gruppo 24 ORE -. Noi siamo stupiti, perché stiamo tutelando il nostro ruolo di minoranza. Trovare una persona competente, che ha iniziato a fare domande tecniche, alle quali non ho mai ricevuto risposta, ha dato sicuramente fastidio».