Restyling Franchi, la Fiorentina cerca casa: il "Padovani" sul modello Cagliari

Gli incaricati del Comune si sono recati in Sardegna per studiare l’evoluzione della Unipol Domus, che ospita la squadra rossoblù dal 2017 e lo farà almeno fino al 2025.

Fiorentina stadio temporaneo

Il progetto per il nuovo stadio Franchi a Firenze procede, nonostante la gara andata deserta sull’appalto integrato per il restyling. Il Comune, infatti, non vuole cedere il passo, dopo aver di fatto costretto Rocco Commisso ad accettare il progetto e non andare avanti con l’intenzione di costruire un impianto di proprietà.

Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, nei giorni scorsi una delegazione di Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, si è recata a Cagliari, allo stadio provvisorio Unipol Domus, per farsi un’idea su come potrebbe diventare lo stadio temporaneo della Fiorentina. Ovvero su come trasformare il Padovani, attuale casa del Firenze Rugby 1931, in uno stadio adatto alla Serie A.

Il Comune si sta muovendo su più fronti, senza dimenticare il ricorso al Tar, da presentare nei prossimi giorni contro lo Stato per aver ritirato il finanziamento di 55 milioni di euro, fondi legati al PNRR. Infatti, bisogna definire il nuovo cronoprogramma, che dovrà essere rivisto dopo le numerose battute d’arresto che hanno dilatato i tempi, e lo stadio provvisorio.

Per quanto riguarda il primo punto, il progetto esecutivo ora affidato ad Arup (la nuova gara dovrà esser chiusa entro il 15 novembre). Per quanto riguarda lo stadio provvisorio, l’impianto dovrà ospitare la Fiorentina per le gare casalinghe almeno per due stagioni, 2024/25 e 2025/26. Ovviamente questo progetto è legato a doppio filo al rifacimento del Franchi, che prosegue come detto fra mille ostacoli fra fondi che vengono tolti e gare senza offerte.

Comunque, il progetto verrà inserito in bilancio a luglio, poi si procederà con l’appalto integrato sul progetto di fattibilità, con prefattibilità a ottobre. Tornando alla visita di martedì alla Unipol Domus di Cagliari, effettuata dal direttore generale del Comune, Giacomo Parenti, e dai tecnici e progettisti di Arup, i punti in comune fra l’impianto sardo e quello fiorentino potrebbero essere molti.

In primis, la questione naming rights. A Cagliari lo stadio provvisorio fu battezzato Sardegna Arena, poi divenuto Unipol Domus in seguito all’accordo stipulato con il gruppo assicurativo, cosa ben vista anche per Firenze. Certamente il Padovani non dovrà ospitare per così tanto tempo, come invece fa la Domus con il Cagliari, in attesa che il nuovo Sant’Elia sia pronto.

Altri aspetti che sono stati considerati durante il sopralluogo sono tempo e struttura. Per il primo in Sardegna si andò molto veloci con i lavori che furono terminati in 127 giorni con l’impianto pronto il 10 settembre dopo che l’inizio dei lavori fu nella primavera 2017. Se questi venissero confermati anche a Firenze potrebbero bastare per far traslocare la Fiorentina in tempo per il campionato 2024: la progettazione è previsto che finisca nella prima parte dell’estate, poi ci sarà l’iter di aggiudicazione dei lavori e la partenza.

Sulla struttura, infine, l’Unipol Domus ha carattere temporaneo e i moduli fabbricati con cui è stata realizzata verranno smontati quando sarà pronto il Sant’Elia. A Firenze, invece, sarà il progetto definitivo a dire quali parti saranno permanenti e quali no. La capienza in Sardegna è di 16.412 posti divisi in 5 settori, molto simile a quella che dovrebbe avere il Padovani, con la tribuna esistente che dovrebbe venir ampliata, un’altra che nascerebbe in corrispondenza di viale Paoli, oltre alle curve e un piccolo settore ospiti.

Allo stesso modo, lo stadio non potrebbe avere l’omologazione per le partite nelle competizioni UEFA quindi la Fiorentina, in caso di qualificazione, dovrebbe comunque spostarsi altrove (l’opzione più probabile sarebbe il Mapei Stadium di Reggio Emilia). Da vedere, poi, che ruolo avrà la Fiorentina. Cosa che è tutt’altro che secondaria.