Frattesi infiamma il mercato: «Ho scelto la mia squadra. Discriminante? Il ruolo»

Il centrocampista dice di avere già scelto la sua squadra, parlando del ruolo come discriminante principale. Ma apre in caso di altre offerte irrinunciabili.

Frattesi scelta squadra
(Foto: Claudio Villa/Getty Images)

Mentre le voci sul suo futuro si rincorrono, Davide Frattesi prova a mettere ulteriore pepe sulla corsa al suo acquisto in vista della prossima stagione di Serie A. «Ho chiesto al mio procuratore Riso di avvisarmi solo quando è quasi tutto fatto e così mi sono condannato all’autodistruzione. Lui è ermetico. I suoi collaboratori sono terrorizzati da Riso e non mi dicono nulla», ha esordito in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport.

La “lotta” tra i top club Inter, Milan e Juventus non ha lasciato indifferente il giocatore: «E’ una bella sensazione, non posso negarlo. Però adesso sono un po’ ansioso: vorrei che si definisse la situazione. Inter in vantaggio? Stavolta non posso essere senza filtri come nelle altre interviste. Non sarebbe corretto indicare una squadra perché le trattative possono morire all’improvviso».

«Però cercherò di essere estremamente sincero: io ho scelto la squadra. E sono sicuro che il mio procuratore troverà il modo di accontentarmi, altrimenti lo mando… al mare. Però sento che ci sono altre società interessate a me», ha aggiunto il giocatore. La prima discriminante della scelta è «il ruolo: io sono una mezzala e voglio essere sfruttato per le mie caratteristiche. Credo sia normale».

Su un’eventuale convivenza con Barella, nessun problema: «No, assolutamente. Io posso partire da sinistra, così quando mi accentro calcio con il piede buono. Che con l’altro a volte faccio dei danni. Mi spaventerebbe la concorrenza? No, mi condizionerebbe in modo positivo: quando devo dimostrare qualcosa, riesco a dare di più».

 

Per Frattesi la Champions non è fondamentale, conta il progetto. Nelle ultime ore sembra essersi inserito con prepotenza il Milan: «Posso soltanto dirle quello che ho garantito a Giovanni Carnevali: se arrivano offerte irrinunciabili, le ascoltiamo. Irrinunciabili eh». Tornando al modulo, il 4-2-3-1 non è l’ideale per le sue caratteristiche: «Nel Sassuolo il primo anno l’ho interpretato con buoni risultati, grazie a Dionisi. Però resta il fatto che a tre posso dare di più».