Adriano Galliani, dopo una legislatura in Senato, aveva lasciato il mondo della politica per dedicarsi al suo primo amore: il calcio e più specificatamente il Monza, acquistato nel 2018 da Silvio Berlusconi dopo 31 anni, sempre in condivisione con il fidato dirigente-amico, il Milan. Ora Galliani è pronto a tornare in politica, o a qualsiasi mansione gli venga richiesta dalla famiglia Berlusconi.
Come riporta il Corriere della Sera, dopo giorni di silenzio, che seguono la scomparsa di Berlusconi, Galliani è tornato a parlare del suo prossimo futuro, e di conseguenza cosa aspetta il Monza. Tutto fa pensare che la famiglia dell’ex leader di Forza Italia non voglia continuare ad avere la proprietà del club biancorosso, già aveva spinto per la cessione del Milan a suo tempo, e vorrebbe che Galliani tornasse in politica, anche per compensare il vuoto lasciato da Berlusconi che il solo Tajani non può riempire.
«Per l’amore che nutro nei confronti di Silvio Berlusconi farò tutto quello che mi verrà richiesto in qualunque settore». Questa la risposta di Galliani, secca e che non lascia ombre. Dopo 44 anni a stretto contatto con Berlusconi, le sue aziende e di conseguenza la sua famiglia, Galliani è quindi pronto ancora a seguire l’affetto che lo lega a quella persona che di fatto gli ha cambiato la vita.
Galliani potrebbe ripartire proprio dal posto in Senato lasciato vacante dopo la scomparsa di Berlusconi, che darà riempito con le elezioni suppletive che si terranno verosimilmente prima di ottobre. «Al momento nessuno mi ha proposto di candidarmi nel collegio elettorale di Monza né mi ha parlato del futuro del Monza calcio», il commento dello stesso Galliani.
Ripercorrendo la vita insieme a Berlusconi, l’ex amministratore delegato del Milan ricorda: «Gli ho venduto il 50 per cento della mia azienda, l’Elettronica Industriale, con una stretta di mano. Berlusconi mi chiese se ero in grado di allestire tre reti televisive per competere con i tre canali della Rai. Davanti alla mia disponibilità mi invitò a fare il prezzo per cedere metà della azienda. Dissi un miliardo. Ci mettemmo d’accordo così, guardandoci negli occhi e dandoci la mano».
«La premessa – continua Galliani – è che io sono profondamente addolorato, dopo che ho perso la persona con cui per 43 anni e mezzo mi sono sentito ogni giorno. Da mercoledì, giorno del funerale, io non ho avuto contatti con nessuno dei figli del presidente. Ma per il rapporto che ho avuto con lui, sarò sempre legato alla sua famiglia. Dal 1° novembre del 1979 ho lavorato in esclusiva per Silvio Berlusconi: sono stato socio, ad di Mediaset, nel comitato esecutivo di Telecinco, ad del Milan e del Monza, senatore di Forza Italia per una legislatura, e di recente nel board di Fininvest perché me lo ha chiesto lui. La mia vita è stata intrecciata indissolubilmente a quella di Silvio Berlusconi, perciò mi metterò a disposizione per il ruolo che la sua famiglia mi chiederà di ricoprire. Non chiedo niente, piango solo il mio amico».
Dalla scomparsa di Berlusconi, le voci sul futuro del Monza vanno nell’unica direzione che porta alla cessione della società, anche se alcuni rumors sul possibile passaggio di consegne, magari con una cessione di alcune quote di minoranza, si facevano sempre più insistenti negli ultimi mesi. Allo stato attuale, si è fatto il nome di Evangelios Marinakis, che possiede il controllo già di Olympiacos e Nottingham Forest, già ricevuto a suo tempo ad Arcore dallo stesso Berlusconi. Ma questa trattativa con l’armatore greco è ancora alla fase iniziali con eventuali inserimenti di fondi o investitori che non possono essere esclusi.