Serie A alle trattative private sui diritti tv: si potrà derogare dai pacchetti

La Serie A si prepara alle trattative con i broadcaster: ecco come funzioneranno.

Serie A Piracy Shield
(Foto: Andrea Staccioli / Insidefoto)

Sono state svelate durante l’assemblea della Lega Serie A le offerte presentate dai broadcaster per i diritti tv del massimo campionato italiano del prossimo ciclo. A darsi battaglia saranno in particolare DAZN, Sky e Mediaset, che – secondo quanto appreso da Calcio e Finanza – proseguiranno con la fase delle trattative private al fine di giungere a un accordo che soddisfi tutte le parti in gioco. Le offerte infatti sono inferiori al minimo di 1,15 miliardi di euro a stagione, motivo per cui l’assemblea ha deciso di avviare una fase di trattative private, che si svolgerà in un singolo giorno nelle prossime settimane. Non sono presenti quindi Amazon e Rai, tra le emittenti oggetto di indiscrezioni degli ultimi giorni.

Il prossimo passo saranno quindi le trattative private. “L’Assemblea della Lega Serie A, come previsto dal bando e come già avvenuto per i passati cicli, ha deliberato all’unanimità di non accettare alcuna delle offerte e di dar corso a una fase di trattative private, che si terranno il prossimo 26 giugno”, ha spiegato la Lega in una nota.

Come funzioneranno le trattative private? Innanzitutto, saranno cinque i componenti della commissione di dirigenti e presidenti che tratterà con le emittenti, insieme all’ad di Lega Luigi De Siervo:

  • Atalanta con l’ad Luca Percassi;
  • Inter con il legale del club Angelo Cappellini;
  • Lazio con il patron e presidente Claudio Lotito;
  • Napoli con il patron e presidente Aurelio De Laurentiis;
  • Udinese con il vicepresidente Stefano Campoccia.

In base all’attuale composizione dei pacchetti, sembrano al momento due le ipotesi che sembrano poter trovare maggior interesse: il pacchetto 2 che è simile alla situazione attuale, con sei partite a giornata in esclusiva ad una emittente, tre in co-esclusiva e una partita in esclusiva in chiaro, con l’alternativa che potrebbe essere rappresentata dal pacchetto numero otto, con 9 partite in co-esclusiva tra due emittenti e una in esclusiva in chiaro per una terza emittente.

Tuttavia, la trattativa privata potrà modificare ulteriormente la situazione. Nel corso della trattativa con i broadcaster, infatti, la Lega Serie A per cercare di massimizzare il profitto non sarà strettamente legata alle offerte che le emittenti hanno presentato sui singoli pacchetti: l’obiettivo resta infatti quello di incassare il massimo possibile e per farlo la Lega potrà anche combinare diversamente i pacchetti per raggiungere il target desiderato, che potrebbe aggirarsi intorno ai 900 milioni di euro (considerando che nelle aste precedenti si è sempre stato di poco oltre i 900 milioni).

Una situazione quindi in cui i pacchetti saranno modulabili, in modo che la Lega possa raggiungere un’intesa con le emittenti: se ne capirà di più il prossimo 26 giugno, quando andranno in scena appunto le trattative private. Se non dovessero andare a buon fine, si passerà all’apertura delle buste contenenti le sei offerte per il canale di Lega. In ultima ratio, nel caso in cui anche la trattativa per il canale non dovessero raggiunge l’obiettivo, si ripartirebbe da capo.