Nasce il “Patto della reciproca convenienza” tra Marina Berlusconi e Giorgia Meloni. A poche ore dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, un accordo tra la figlia dell’ex Premier e l’attuale Presidente del Consiglio punta – secondo quanto riportato da La Repubblica – a mantenere lo status quo, sia in politica, che nelle aziende.
Il primo passo l’ha compiuto alcuni giorni fa proprio Giorgia Meloni. Ha ricevuto, attraverso i consueti canali della diplomazia di Palazzo Chigi, la richiesta di un incontro. Da parte di Vincent Bollorè, il capo del colosso francese Vivendi. Richiesta fino ad ora non accolta e sicuramente non a caso.
Le mire del magnate francese su Mediaset sono note da tempo, così Meloni ha voluto evitare un “faccia a faccia”. Un modo per far capire che il governo non intende prestarsi a giochi che compromettano la continuità proprietaria del Biscione. Del resto, acquisire società il cui business si basa sulle concessioni pubbliche senza il via libera dell’esecutivo è piuttosto complicato. Ancora più difficile in questo periodo nel quale il raggio d’azione della cosiddetta “Golden Power” è stato esteso
Si è trattato di un segnale, dal momento in cui gli eredi del Cavaliere sanno che, con la morte del padre, il loro “impero” è più debole. Un patto di ferro con il governo diventa dunque indispensabile. Anche nel caso in cui i cinque figli, dopo l’apertura del testamento e la distribuzione delle quote, si orientassero a cedere il controllo. Vendere con l’acqua alla gola è un conto, farlo senza costrizioni è un altro.
Da parte sua, Marina Berlusconi può offrire la stabilità del centrodestra, la sopravvivenza di Forza Italia. La leader di Fratelli d’Italia è consapevole che il partito berlusconiano è sull’orlo del precipizio. Una prospettiva che metterebbe in pericolo la vita dell’esecutivo. Segare la “terza gamba” del centrodestra equivale a far cadere il tavolo. Perdere, ad esempio, una pattuglia di 7-8 senatori significa neutralizzare la maggioranza.
Marina, allora, nel “patto” con Meloni deve diventare la “garante” di Forza Italia. Una sorta di “polizza”. Far sapere che dietro Forza Italia c’è ancora la famiglia Berlusconi, in grado di muovere i fili del gruppo dirigente, ripianare i debiti del partito e magari finanziare la campagna elettorale almeno delle prossime elezioni europee.
Da non dimenticare, infine, il ruolo di Marta Fascina. La compagna del Cavaliere ha perso il suo potere principale: il telefono. Era lei, infatti, a stabilire con chi Silvio Berlusconi potesse parlare. Si trattava di una forza di interdizione, che ora non c’è più. Ma può contare sulla delega di Marina.