Il Bari resta in Serie B: per De Laurentiis rimane la scadenza 2028

De Laurentiis deve vendere il Bari? Niente promozione per il club pugliese: decisiva la rete di Pavoletti nella finale playoff che ha regalato la Serie A al Cagliari.

De Laurentiis deve vendere il Bari
(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

De Laurentiis deve vendere il Bari? Niente Serie A per il Bari. Il club pugliese ha perso la finale playoff contro il Cagliari: decisiva la rete nel finale di Pavoletti, che ha regalato la promozione ai sardi allenati da Ranieri. Per i pugliesi, l’ultima stagione in Serie A rimane quindi quella del 2010/11 quando chiuse in 20esima e ultima posizione. Da lì, una discesa nella serie cadetta prima del fallimento nell’estate 2018 e la seguente acquisizione del club e del titolo da parte di Aurelio De Laurentiis.

La promozione del Bari avrebbe portato il patron anche del Napoli a dover cedere il club: situazione che tuttavia potrebbe riproporsi anche nei prossimi anni. La FIGC infatti vieta la multiproprietà per club della stessa serie, come si legge nelle Noif (Norme Organizzative Interne della Figc).

De Laurentiis deve vendere il Bari? Il regolamento della Figc

Cosa dice, quindi, il regolamento della FIGC? Nell’articolo 16 bis del Noif  si specifica che alla stessa persona è vietato essere a capo di due club che militano nella stessa serie. In particolare, la norma transitoria legata alla multiproprietà spiega che chi si ritrova nella situazione di avere due club all’interno del calcio professionistico dovrà «porvi fine entro e non oltre 5 giorni prima del termine fissato dalle norme federali per il deposito della domanda di ammissione al campionato professionistico di competenza della Stagione Sportiva 2028/2029».

Il Bari, quindi, anche in caso di mancata promozione dovrà cambiare la proprietà comunque entro giugno 2028, anche se, come visto nel caso Salernitana, sono possibili potenziali deroghe seppur con una gestione del club completamente in mano a terzi e non ai De Laurentiis.

In caso di promozione in Serie A prima del 2028/29, la scadenza per cedere il club rimane comunque quella di cedere in brevi tempi: «I soggetti interessati dovranno porvi fine entro e non oltre 5 giorni prima del termine fissato dalle norme federali per il deposito della domanda di ammissione al campionato professionistico di competenza».

La nuova proprietà non potrà essere in alcun modo riconducibile al patron della Filmauro, nemmeno per quanto riguarda parenti e affini. Il riferimento in tal senso è al comma uno dello stesso articolo 16: «Non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto, del suo coniuge o del suo parente ed affine entro il quarto grado.».

In tal senso, quindi, il Bari non potrebbe essere ceduto ovviamente a Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio attualmente presidente del club pugliese. Il tutto a meno di una ipotetica cessione del Napoli, che porterebbe i De Laurentiis a rimanere alla guida del Bari. Lo stesso patron dei partenopei nei mesi scorsi aveva spiegato: «Se dovesse essere promosso in Serie A lo cederemo a qualcuno che ci darà garanzie. Non lo lasceremmo in mani sbagliate».