Tebas attacca Al-Khelaifi: «Dall'ECA un golpe per arricchire i grandi club»

Il presidente della Liga accusa l’associazione di scarso senso democratico e di aver lasciato a pochi club un ruolo da protagonisti in Europa spartendosi le risorse.

Liga risposta Florentino Perez
Javier Tebas (Foto: OSCAR DEL POZO/AFP via Getty Images)

Un altro duro scontro si registra ai vertici del calcio europeo. L’attacco parte, come è capitato spesso negli ultimi mesi, dalla Spagna, dove c’è Javier Tebas, presidente della Liga. Questa volta il numero uno del calcio spagnolo ha nel mirino l’ECA, l’associazione dei club europei guidata dal presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi, che ha preso il posto di Andrea Agnelli dopo la vicenda Superlega.

«La verità è che l’ECA ha gradualmente orchestrato un colpo di stato silenzioso all’interno della struttura di governance del calcio europeo. Questo lento colpo di stato è progettato per potenziare i club più grandi del continente, consentendo loro di esercitare un maggiore controllo sullo sport – si legge nella lettera scritta da Tebas e pubblicata dal quotidiano inglese The Guardian -. È imperativo mettere le cose in chiaro e far luce sulla vera natura delle azioni dell’ECA e sulle distorsioni che ha causato all’interno del panorama calcistico. La manna finanziaria delle competizioni europee ha portato a significative distorsioni all’interno dei loro campionati nazionali».

Tebas, per contrastare il potere dell’ECA, ha fondato un’organizzazione per club parallela, l’Unione dei Club Europei (UEC), in rappresentanza di tutte le società calcistiche che si considerano al di fuori dell’élite, cercando di rosicchiare potere e soldi nella gara ad accaparrarsi le ricchezze del calcio che verrà.

«All’interno dell’ECA c’è un deficit democratico – conclude Tebas nella sua lettera -. Dei 330 club aventi diritto di voto, solo 140 possiedono pieno diritto di voto, mentre i restanti 190 hanno un potere di voto significativamente limitato. Questa disparità nei diritti di voto mette in mostra la natura antidemocratica dell’ECA, in cui una minoranza di club detiene una quantità sproporzionata di influenza e potere decisionale».