Mondiale femminile, FIFA-Rai al lavoro per sbloccare i diritti tv

Le parti al lavoro per trovare un’intesa sulla trasmissione della rassegna iridata. Grande attesa per la fumata bianca.

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(Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

A poco più di un mese, con il via fissato per il 20 luglio, il Mondiale femminile in Australia e Nuova Zelanda non ha ancora una emittente di riferimento in Italia. Ma le trattative per trovare una televisione disposta a trasmettere l’evento, riconoscendo alla FIFA un incasso quantomeno ritenuto sufficiente, sono aperte con la Rai che sta lavorando per chiudere.

Un passo in avanti importante è stato fatto nella giornata di martedì quando l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, si è incontrato con il chief business officer della FIFA, Romy Gai. Non si è ancora arrivati alla fumata bianca con la firma dei contratti, ma l’incontro è stato giudicato positivo con le parti che si sono promesse di ritrovarsi nei prossimi giorni per arrivare a una soluzione.

Le sorti della rassegna iridata femminile sono incerte non solo in Italia, ma anche negli altri principali Paesi europei con la FIFA, nella persona del presidente Gianni Infantino, che ha alzato la voce giudicando inaccettabili le offerte formulate dai vari broadcaster che arrivano a un misero 1% delle cifre messe sul piatto per la trasmissione dei Mondiali maschili in Qatar dello scorso inverno.

Nei Paesi europei è corsa contro il tempo per evitare il blackout di un evento comunque di portata mondiale che vedrà coinvolte le Azzurre di Milena Bertolini, che raggiunsero il grande pubblico proprio con le loro gesta nell’edizione scorsa dei Mondiali arrivando ai quarti di finale. E mentre la Ct definisce la lista delle calciatrici convocate, da consegnare entro il 23 giugno, la corsa contro il tempo per garantire la giusta visibilità in Italia del Mondiale è iniziata con la Rai che proverà a tagliare il traguardo prima che sia troppo tardi.