Multa da 220 milioni a Stellantis: gli effetti sui conti per gli analisti

Stellantis e GM hanno pagato circa 363 milioni di dollari in sanzioni per aver superato i limiti sul consumo di carburante stabiliti dalla Corporate Average Fuel Economy.

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Stellantis e General Motors hanno pagato circa 363 milioni di dollari in sanzioni per aver superato i limiti sul consumo di carburante stabiliti dalla Corporate Average Fuel Economy (Cafe). Le sanzioni, imposte dalla National Highway Traffic Safety Administration, sono state pagate dalle due aziende tra dicembre 2022 e maggio 2023.

Si tratta del primo provvedimento relativo al Cafe, che anticipa l’intenzione della Nhtsa di proporre politiche di risparmio di carburante più rigorose per il 2027. L’invito alla stretta arriva da parte dell’Environmental Protection Agency, che ad aprile ha proposto una riduzione del 56% delle emissioni medie entro il 2032 a partire dal 2026.

In particolare, le sanzioni per Stellantis hanno toccato quota 235,5 milioni di dollari (220 milioni di euro circa al cambio attuale) e sono riferite ai modelli del 2018 e 2019. Seguono quelle subite da FCA per gli anni modello 2016 e 2017, allora fissate a 156,6 milioni di dollari. Un portavoce di Stellantis ha affermato che la sanzione «riflette politiche precedenti alla formazione di Stellantis e non è indicativa della direzione dell’azienda». General Motors ha dovuto pagare 128,2 milioni di dollari per i veicoli del 2016 e 2017.

Sui riflessi della multa sui conti del colosso dell’auto sono intervenuti gli analisti di Equita, che hanno sottolineato: «In US Stellantis è stata condannata a pagare 235 milioni di dollari di multa per il mancato rispetto degli standard per il risparmio di consumi dei modelli 2018/19 (insieme a GM che paga 128 milioni di dollari). I pagamenti sono stati effettuati tra dicembre e maggio».

 

«Non escludiamo – spiegano gli analisti – che almeno una parte di questa cifra sia già stata accantonata, in ogni caso essendo costi non ricorrenti non hanno impatto sulla guidance di adj. ROS per il FY23 (in doppia cifra). L’esborso di cassa, al netto dell’effetto fiscale, è comunque modesto (-0.4% della market cap). Nella nostra SOTP includiamo già l’effetto negativo delll’85% delle provisions».