Quest’oggi è andata in scena l’assemblea di Lega che metteva difronte i club di Serie A alla scelta dell’advisor per andare a trattare con i fondi di investimento, o le banche, disponibili a entrare in affari con la massima serie calcistica italiana.
Al termine dell’assemblea è intervenuto il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, che in conferenza stampa ha dichiarato: «È stata un’assemblea particolare. Hanno partecipato anche il presidente del CONI Malagò e quello della FIGC, Gravina che non si è tirato indietro nell’affrontare i temi di maggiore interesse per i club, anche se questo non era previsto inizialmente».
Sulla giustizia sportiva, tema che ha monopolizzato l’attenzione mediatica vista la sentenza sul caso Juventus, il presidente Casini ha dichiarato: «È un tema che non abbiamo trattato oggi. La posizione dei club, emersa anche nelle dichiarazioni di diversi presidenti negli ultimi giorni, è che la giustizia sportiva esiste perché nell’autonomia dell’ordinamento sportivo si ritiene fondamentale avere strumenti di risoluzione delle controversie dedicati, rapidi e tali da non ritardare il funzionamento del sistema. L’auspicio di tutti è quella di avere tempi certi e rapidi. Un modello sognato è quello del tribunale arbitrale dello sport durante i Giochi Olimpici per la risoluzione di controversie in 24 ore. È chiaro che non tutto è risolvibile in 24 ore, ma è importante che la giustizia sportiva proceda nei tempi più rapidi possibili».
Durante l’incontro c’è stato anche un momento di tensione, come ammesso dallo stesso Casini: «Siccome l’advisor è stato votato, c’è stato un momento in cui in assemblea sono stati chiesti chiarimenti sul bando, poi come spesso può avvenire c’è stata un minimo discussione ma non era riferita al punto dell’ordine del giorno. Il bando è stato pubblicato e approvato all’unanimità, vedremo come andrà con le offerte. L’advisor è uno strumento che deve aiutare la Lega Serie A ad analizzare offerte che verranno analizzate dopo l’assegnazione dei diritti. In base ad assegnazione potranno cambiare valutazioni. L’advisor individuato è Lazard, In seguito è stato chiarita questa attività di analisi e valutazione di finanziatori e fondi, che avverrà dopo la procedura di assegnazione dei diritti televisivi. I motivi per cui si è valutato di tenere separate le procedure è dovuto al fatto di non volerle condizionare».
«Raccogliendo l’invito del Presidente della Repubblica – ha continuato Casini – e vista la situazione di sofferenza dell’Emilia Romagna, l’Assemblea ha deliberato di destinare il 10% dell’incasso della finale di Coppa Italia in favore dell’Emilia Romagna. È la somma che spetterebbe alla Lega di Serie A. L’importo andrà calcolato una volta dedotti i versamenti fiscali ma parliamo di una cifra intorno ai 300 mila euro».
Infine, Casini è intervenuto sul razzismo: «La premessa è che non è un fenomeno solo italiano, che non ci deve consolare ma deve far capire quanto è grave. Lo stadio e il calcio non sono isole separate, fanno parte della società: la ricerca del rimedio non può essere assegnata solo allo sport, perché il problema fa parte della società. Sospendere la partita? È già successo, è una formula che gli arbitri hanno già adottato e che viene sempre valutata. L’ambizione è di sradicare ogni fenomeno di discriminazione e razzismo negli stadi entro il 2030, è arco temporale non ampissimo ma bisogna lavorare a partire dalle scuole. La repressione aiuta ma non risolverà il problema visto che è radicato nella società».