La Reggina in questo campionato di Serie B sconta ben 7 punti di penalizzazione per i mancati pagamenti, entro le date di scadenza, degli stipendi di alcuni tesserati e di Irpef e Inps. Ma la situazione è più complicata del solito, visto che il club calabrese fa leva sul suo ricorso alla Corte d’Appello FIGC al blocco dei pagamenti disposto dal tribunale di Reggio Calabria, che attendeva prima di procedere un piano di ristrutturazione dei debiti, presentato settimana scorsa, del club del patron Felice Saladini, prima di autorizzare qualsiasi uscita di denaro dalle casse amaranto.
Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, la Corte d’Appello della FIGC discuterà oggi i due ricorsi accorpati presentati dalla Reggina, che spera di riottenere i 7 punti per rimettersi in corsa per un posto nei playoff che mettono in palio la promozione in Serie A. La difesa della Reggina punta a ottenere oggi uno sconto, per poi rivolgersi al Collegio di Garanzia.
In una nota, il club ha ringraziato gli organi di giustizia federali «per l’eccezionale attenzione concessa nella tempistica di svolgimento dei relativi giudizi». Infatti, non è solo la Reggina ad avere fretta, ma è la stessa Lega Serie B che attende novità, visto che il campionato si conclude il 19 maggio con la 38ª giornata per poi dare spazio ai playoff. Se il giudizio della Corte d’Appello è in procinto di arrivare, sembra molto probabile che la sentenza del Collegio di Garanzia, terzo e ultimo grado del procedimento sportivo, possa dilatare ancora di più i tempi e costringere la Lega Serie B, come successo per la Lega Pro, a posticipare l’inizio dei playoff, cosa che potrebbe essere chiesta al Collegio dalla stessa Reggina.
