Il rompicapo Juve-plusvalenze apre un nuovo capitolo. Dopo due assoluzioni e una condanna confermata per metà, è lecito chiedersi cosa accadrà ora. In particolare, come proseguirà la partita sulle “manovre stipendi” e sui sospetti rapporti illeciti con i procuratori. Due dubbi – scrive La Gazzetta dello Sport – che sono collegati tra loro.
Dalle motivazioni esce pienamente confermata la legittimità della linea della procura federale guidata da Giuseppe Chinè. Difficile che la Corte d’Appello possa discostarsi da questo assunto. Per questo si potrebbe dunque spianare la strada al patteggiamento sull’altro binario perché, rassicurato dalla molto probabile eventualità di una sentenza capace di accogliere la tesi della “mancata lealtà” con conseguente richiesta di sanzioni, Chinè potrebbe rispondere positivamente a una possibile richiesta della Juve in questa direzione.
Spetta al club chiedere il patteggiamento e non alla procura federale offrirlo. Tuttavia, avvicinarsi non vuole dire necessariamente trovare un compromesso. Chinè potrebbe accettare una maxi multa o per un accordo serve comunque una penalità? La sensazione è che tutto ruoti intorno a due scenari. Il primo: una penalizzazione consistente per la Juve nel processo plusvalenze, il patteggiamento con una maxi multa (o uno o due punti di penalizzazione) nel quadro di questo ragionamento: scenario che metterebbe a rischio non solo la Champions, ma anche l’Europa League.
Al tempo stesso, sventerebbe o comunque ridurrebbe le possibilità di un pesante intervento della UEFA, che al momento attuale invece non si può escludere. Il secondo – ma è solo un’ipotesi – vedrebbe i bianconeri cercare di giungere a una penalizzazione il più possibile contenuta puntando proprio sul tema della “proporzionalità”, chiedendo uno spostamento dell’afflittività alla prossima stagione.
Questa soluzione, però, potrebbe amplificare il fronte UEFA. E ci potrebbe essere anche una coda giudiziaria in sede europea. Per decifrare il quadro sarà necessario anche verificare la partita a scacchi del calendario. Per il patteggiamento c’è tempo fino alla fine del mese e in linea teorica, le parti potrebbero anche aspettare il nuovo processo plusvalenze.