Dusan Vlahovic è stato oggetto di insulti razzisti da parte di alcuni tifosi dell’Atalanta durante la partita di campionato giocata domenica in casa dei bergamaschi e la Juventus. Nel post partita Gian Piero Gasperini, tecnico dei padroni di casa, aveva cercato di stemperare gli animi catalogando l’accaduto come dei semplici insulti, che spesso si sentono in tuti gli stadi e parlando di maleducazione e non di razzismo.
La reazione alle parole del tecnico atalantino sono state di indignazione da più parti, visto anche quello che è successo qualche settimana fa all’Allianz Stadium con Lukaku. Sulle dichiarazioni di Gasperini è intervenuto anche il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, a margine di un evento politico a Catania: «Ognuno risponde alla propria coscienza. Mi auguro che Gasperini rifletta su quelle affermazioni».
«Io penso – ha spiegato il ministro – che questo sia un fenomeno che non vada né sottovalutato, né bisogna farne una caricatura. Bisogna sempre mantenere alta l’attenzione partendo proprio dai protagonisti del campo, che sono non solo i calciatori ma anche gli allenatori e i dirigenti».
L’episodio successo al Gewiss Stadium è stato condannato da tutte le autorità calcistiche e non solo. Fra queste anche il presidente della FIFA, Gianni Infantino. «Ci fa piacere che il presidente della FIFA dica che nel calcio non c’è posto per il razzismo – ha dichiarato Abodi -. Già da ieri pomeriggio ci siamo attivati e ci sembra ancora assurdo che nel 2023 succedano certe cose ma evidentemente dal punto di vista educativo siamo talmente in ritardo che ogni volta dobbiamo ritrovarci di tanto in tanto, indipendentemente da maglia e colori, dalle città e dal colore della pelle, a parlare di queste cose. È un tema che dovremo continuare ad affrontare chiedendo una alleanza anche alla scuola perché intensifichi il suo impegno al suo interno per l’educazione civica in senso generale e poi fare in modo che dagli stadi escano i violenti ed i razzisti».
