Juve, il Collegio di Garanzia "suggerisce" una nuova sanzione ridotta

Il dispositivo del Collegio di Garanzia sembra suggerire una sanzione ridotta, da commisurare alle responsabilità degli amministratori privi di deleghe.

Juventus nuova penalizzazione
Il logo della Juventus (Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Juventus nuova penalizzazione? Il Collegio di Garanzia dello Sport ha pubblicato le motivazioni della decisione assunta lo scorso 19 aprile a proposito del ricorso presentato dalla Juventus sul caso plusvalenze. Nel documento si riportano le conferme delle inibizioni ai dirigenti apicali coinvolti nel caso plusvalenze (Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene) e la scelta di revocare le sanzioni nei confronti degli altri dirigenti quali: Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli – Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo e Francesco Roncaglio.

Proprio la decisione di accogliere i ricorsi di questi ultimi (i cosiddetti amministratori privi di deleghe, ndr) è una delle chiavi che ha portato il Collegio a chiedere una nuova valutazione della penalità da infliggere alla Juventus in classifica. Per questo motivo la sentenza ha stabilito un temporaneo annullamento dei 15 punti di penalizzazione e un nuovo rinvio alla Corte d’Appello federale.

Nel documento di 75 pagine, il Collegio si è innanzitutto soffermato sulla legittimità del ricorso per revocazione e quindi sull’effettiva possibilità di riaprire il processo sportivo sulle plusvalenze che ha poi portato alla condanna di 15 punti di penalizzazione per la Juventus e alle diverse inibizioni per i suoi ex dirigenti.

Juventus nuova penalizzazione? La rimodulazione della sanzione

Passando alla rimodulazione della sanzione, per i giudici del Collegio di Garanzia dello Sport vanno rimodulate le responsabilità relative agli amministratori privi di deleghe della Juventus, con un effetto concreto anche sull’entità della penalizzazione per il club.

Al comma 14.1 si legge infatti che «la valutazione, come sopra elaborata, di accoglimento parziale dei ricorsi n. 17/2023 e n.18/2023, proposti dagli amministratori non esecutivi in relazione all’assetto sanzionatorio applicato dal Giudice Federale d’Appello, riverbera effetti anche sulla posizione della società Juventus F.C. S.p.A. nella specifica fattispecie contestata, rilevante conseguentemente ai sensi e per gli effetti dell’art. 6 CGS FIGC, il quale sancisce il principio della responsabilità della società non solo per l’operato di chi la rappresenta, ma anche per l’operato dei dirigenti, dei tesserati e degli ulteriori soggetti individuati all’art. 2, comma, 2, del medesimo Codice».

«Considerato, infatti, che la misura della sanzione della penalizzazione inflitta alla Juventus F.C. S.p.A. risulta determinata in relazione alle accertate violazioni dei suoi rappresentanti e dei suoi dirigenti, nonché dei suoi amministratori senza delega, il venir meno, per l’accertato vizio motivazionale, della sanzione per questi ultimi si riflette, allo stato, anche sulla sanzione complessiva irrogata alla società e rende, quindi, necessaria una nuova valutazione della Corte Federale d’Appello sulle eventuali responsabilità dei singoli amministratori senza delega e poi anche della stessa società Juventus F.C. S.p.A», recita il dispositivo.

Si potrebbe in questo modo tornare alla richiesta di 9 punti di penalità che proprio lo stesso Procuratore federale aveva presentato in occasione della sentenza della Corte d’Appello federale. «Del resto, il medesimo Procuratore FIGC, in sede di deferimento, ha compiutamente riferito di una esigenza di “dosimetria sanzionatoria” che impone una diversa valutazione del comportamento tenuto in sede sportiva da quello tenuto in ambito societario ai fini della rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria».