Il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini è intervenuto durante la conferenza stampa che si è tenuta a seguito dell’assemblea tra i 20 club del campionato. Il tema più importante è stato quello dei diritti televisivi del prossimo ciclo (che potrà essere di durata triennale, quadriennale o addirittura quinquennale), per i quali è prevista una nuova assemblea.
«Sui diritti tv c’è stata ampia discussione sui contenuti del bando con riferimento anche ai diritti d’archivio. Una questione talmente importante da portare le squadre a decidere di collegare questi aspetti anche a una modifica dello statuto, motivo per cui è stata calendarizzata un’assemblea il 16 maggio con all’ordine del giorno modifiche statutarie e l’approvazione bando», ha spiegato.
Sul bando «l’accordo c’è, non rispondo su cosa è previsto ma ci sono tanti pacchetti. È il primo bando con la Legge Melandri in cui abbiamo possibilità di arrivare a cinque anni, ha portato ad un enorme lavoro dagli uffici della Lega, e dall’altro lato l’aspetto importante è che finalmente con un disegno legge e con il lavoro dell’Agcom la lotta contro la pirateria è arrivata ad un punto di maggior certezza e questo consente una maggiore valorizzazione del prodotto».
Sui diritti d’archivio, «l’obiettivo è quello di tentare di realizzare qualcosa di mai fatto finora, una centralizzazione anche dell’offerta dei diritti di archivio quantomeno per quanto riguarda l’archivio corrente, cosa che oggi è rimessa a negoziazione delle singole squadre. È un’operazione complessa ma le squadre hanno chiesto maggiori approfondimenti e hanno collegato questo tema alla modifica dello statuto. Tema oggi collegato alla vendita dei diritti, oggi i broadcaster negoziano con le singole squadre i diritti d’archivio, in questo caso invece ci sarebbe un’offerta con archivio corrente completo. Non ci sono resistenze particolari, si tratta solo di chiudere all’unanimità nel modo possibile per tutti».
La modifica dello statuto «riguarderà il fatto che la commercializzazione dei diritti d’archivio potrà avvenire in forma collettiva. Nel bando potrà esserci un’offerta per i diritti d’archivio corrente, per l’archivio storico è un discorso più complesso. Può portare a un maggior valore del prodotto quando si mette all’asta».
Sul bando c’è l’accordo tra i 20 club: «Certo. È il bando più importante da quando c’è la Legge Melandri, c’è assenso su tutto il bando con ulteriore richiesta di approfondimento su diritti d’archivio. Proprio perché c’è un assenso generalizzato abbiamo calendarizzato l’assemblea il 16 maggio. Non è necessaria una modifica dello statuto, è una scelta politica strategica. Non si poteva modificare oggi. Stima sui diritti d’archivio? È difficile calcolarla con esattezza, può essere tra il 3% e 8% rispetto al valore del prodotto complessivo».