Dopo la sentenza Bosman del 1995 e il caso Superlega del 2021 – ancora pendente di fronte alla Corte di Giustizia dell’Unione europea – un terzo grande scossone al mondo del calcio e una rinnovata attenzione da parte dell’Ue arriva direttamente dal Royal Exelcior Virton, club che milita nella seconda divisione calcistica belga.
La piccola società dello Stato del centro Europa – in una sorta di Davide contro Golia del mondo del pallone – ha deciso di interpellare la Commissione europea a proposito degli aiuti economici ricevuti dall’SK Lommel (altro club di divisione belga) da parte del City Football Group, la holding degli Emirati Arabi Uniti che controlla anche il Manchester City.
Il Lommel ha incassato in particolar modo 16,8 milioni di euro dalla sua controllante, una somma che gli ha consentito di ottenere la licenza per il campionato da parte della Federcalcio belga. Una mossa che ha consentito alla società di evitare la retrocessione e la ripartenza dai dilettanti. Secondo il Virton, che ha messo in guardia la Federazione, la concessione della licenza sulla base di questo aumento di capitale, viola l’articolo 101 del TFUE (Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea).
Articolo il quale recita che «sono incompatibili con il mercato interno e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno».
Per anni la questione dei “Club di Stato” è stata oggetto di molte discussioni. Il presidente della Liga Javier Tebas ha sostenuto la lotta contro queste società e ha più volte annunciato azioni legali. Azioni che non è chiaro se si siano mai concretizzate, ma che non hanno sicuramente portato risultati tangibili fino ad oggi.
Secondo Tebas e altri osservatori, il Qatar (PSG ma anche KAS Eupen, in Belgio), gli Emirati Arabi Uniti – in particolare Abu Dhabi – (Manchester City e altri 11 club nel mondo, di cui 4 nell’UE) e recentemente l’Arabia Saudita (Newcastle) stanno drammaticamente distorcendo l’ecosistema calcistico europeo: questi club beneficiano del “doping finanziario”, in particolare attraverso accordi di sponsorizzazione gonfiati ma anche attraverso iniezioni di capitale.
Tornando all’SK Lommel, nonostante l’azione del Virton il club ha comunque ottenuto la licenza. Questa decisione della Federcalcio belga gli ha consentito così ingiustamente di rimanere sul mercato del calcio professionistico belga (a scapito di un altro club) poiché – senza licenza – il Lommel sarebbe stato retrocesso all’ultimo posto in campionato e, di conseguenza, sarebbe sceso tra i dilettanti.
Da qui la denuncia del Royal Excelsior Virton, con particolare riferimento al regolamento europeo n° 2022/2560 «sulle sovvenzioni estere che distorcono il mercato interno», adottato nel dicembre 2022. Questo nuovo regolamento attribuisce alla Commissione europea importanti poteri (di indagine e sanzionatori) per evitare che tali “sovvenzioni estere” distorcano il mercato interno dell’Unione europea, e di conseguenza, la concorrenza.
Un regolamento che colma una scappatoia: mentre il diritto dell’Ue ha sempre vietato gli “aiuti di Stato” da parte degli Stati membri, in precedenza non conteneva uno strumento per combattere gli aiuti da Paesi terzi. In questo contesto, il Royal Excelsior Virton ha:
- presentato un reclamo alla Commissione europea, invitandola a utilizzare i suoi nuovi poteri per porre fine alle “sovvenzioni estere” che distorcono il mercato del calcio professionistico nell’Ue e in particolare in Belgio;
- impugnato la decisione della Federcalcio belga di concedere all’SK Lommel una “licenza professionistica” per la stagione 2023/24.
Il tema apre ad un parallelismo sorprendente con la UEFA, che concede la sua licenza europea a club come il PSG, nonostante le regole imposte dal Fair Play Finanziario. Secondo molti media, questo lassismo è legato ai conflitti di interesse che incidono strutturalmente sulla UEFA: come si può essere un regolatore rigoroso e neutrale, quando la UEFA riceve ingenti somme di denaro dal Qatar (BeIN Sports) per l’acquisto dei diritti tv delle sue competizioni e quando il presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi, in qualità di presidente dell’ECA, fornisce alla UEFA un supporto strategico essenziale nella sua lotta contro la Superlega? La battaglia del Virton potrebbe essere solo il primo passo del prossimo grande scontro all’interno del calcio europeo.