La Serie A accelera sui diritti tv: il 5 maggio il bando per l'asta

Sarà definito il prossimo 5 maggio e poi pubblicato entro la fine del mese il bando per la prossima asta per i diritti tv della Lega Serie A. È quanto…

Serie A partita in chiaro
(Photo by Emmanuele Ciancaglini/Getty Images)

Sarà definito il prossimo 5 maggio e poi pubblicato entro la fine del mese il bando per la prossima asta per i diritti tv della Lega Serie A. È quanto emerso oggi durante l’odierna assemblea dei club del massimo campionato, andata in scena in videoconferenza.

“L’Assemblea odierna ha inoltre iniziato a discutere in merito all’invito ad offrire per i diritti audiovisivi per il ciclo post 2024, analizzando il quadro normativo del prossimo bando, elaborato dalla Commissione Diritti Tele-visivi nelle riunioni degli ultimi mesi. Il prossimo appuntamento del 5 maggio sarà l’occasione per definire i pacchetti dell’invito ad offrire, che sarà poi pubblicato entro la metà del prossimo mese”, si legge nella nota della Lega.

Il piano della Serie A per arrivare a un miliardo di euro dai diritti tv a stagione è il cosiddetto “bando matrioska”, come emerso nei giorni scorsi: ogni pacchetto dovrebbe contenere, di fatto, ipotesi che possono attrarre più emittenti possibili. L’ipotesi più affascinante resta quella di ividere la torta alla pari tra Sky e DAZN, che potrebbero così trasmettere entrambe quasi tutte le partite, in co-esclusiva. In sostanza, nove incontri su 10 in co-esclusiva tra le due piattaforme per ciascuna giornata: sarà poi l’utente finale a decidere a quale piattaforma abbonarsi, con la decima partita che andrà comunque su una emittente diversa (ecco le ipotesi).

Una opzione fatta quasi su misura per entrambi i broadcaster, entrambe alle prese con la volontà di trasmettere il maggior numero di partite possibile senza tuttavia svenarsi da un punto di vista economico come negli anni scorsi. Bisognerà poi mettersi d’accordo sul prezzo, che non è elemento di poco conto: il valore a cui pensa la Lega Serie A è sicuramente superiore alle valutazioni di chi vorrà acquistarlo, con una forbice di quasi un centinaio di milioni a dividerle.