«Il futuro è una pagina bianca». Così Andrea Agnelli aveva concluso la sua esperienza da presidente della Juventus, nel discorso di addio pronunciato durante l’ultima assemblea degli azionisti dopo le dimissioni da numero uno del club bianconero in seguito alle indagini della giustizia ordinaria e sportiva. Il futuro che avrà solo una piccola parte, almeno per ora, nel calcio, dopo la conferma dell’inibizione per due anni per il caso plusvalenze.
Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, infatti, nel futuro di Agnelli ci sono innanzitutto le nozze con la compagna Deniz a Torino prima dell’estate. Poi l’idea è che la famiglia possa traslocare all’estero in direzione Olanda, dove tra l’altro ha ufficialmente sede la Giovanni Agnelli BV, la cassaforte della dinastia Agnelli di cui Andrea è tra i principali azionisti dietro a John Elkann e al ramo di Maria Sole Agnelli.
Nonostante le dimissioni sia dal CdA di Exor che da quello di Stellantis, quindi, considerando che la Giovanni Agnelli Bv è la principale azionista di Exor che a sua volta controlla tra le altre Juventus, Ferrari e Stellantis, Agnelli continuerà comunque ad occuparsi degli affari di famiglia oltre che degli investimenti personali attraverso la Lamse, la holding personale d’investimento controllata e presieduta dallo stesso Agnelli, che è principale azionista della società con il 51% delle quote (il 49% è nelle mani della sorella Anna).
Resta comunque un legame con il mondo del calcio. Non solo per la piccola quota detenuta direttamente nella Juventus (con 96.711 azioni), ma anche perché mantiene ancora il ruolo di vicepresidente della European Super League Company S.L.U., ovverosia la società di diritto spagnolo costituita allo scopo di far nascere e di gestire la Superlega. Senza dimenticare il legame con la A22, la società che promuove la Superlega. «L’auspicio è che la Corte UE riconosca l’abuso di posizione dominante della Uefa», aveva detto nell’ultima assemblea. «Voglio essere sicuro di poter confrontarmi ancora con Agnelli, con i suoi consigli e la sua conoscenza, in pochi conoscono il calcio europeo come lui», aveva spiegato inoltre l’ad di A22 Bernd Reichart.