Tv, cresce l’impatto di streaming e calcio sugli ascolti

Nella giungla dei diritti Tv legati al calcio, nelle ultime due stagioni lo streaming ha avuto un ruolo determinante per assistere sia alla Serie A, con DAZN che trasmette tutte…

Quali partite di Champions trasmette Amazon
Un microfono di Amazon Prime Video (Photo Andrea Staccioli / Insidefoto)

Nella giungla dei diritti Tv legati al calcio, nelle ultime due stagioni lo streaming ha avuto un ruolo determinante per assistere sia alla Serie A, con DAZN che trasmette tutte le 10 partite del massimo campionato italiano, di cui 7 in esclusiva assoluta, e Amazon Prime Video che ha l’esclusiva per la migliore partita di Champions League del mercoledì sera.

Di pari passo con l’importanza delle piattaforme di streaming si è dovuto adeguare anche il modo di rilevare gli ascolti che le varie partite fanno registrare. È vero che le varie piattaforme hanno un numero abbastanza certo di iscritti, ma è un discorso diverso la rilevazione dell’audience di un evento in diretta. Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, Auditel ha registrato, nel suo dato di ascolto non riconosciuto, un pubblico di 6,5 milioni di persone che seguivano Milan-Napoli, gara di andata dei quarti di finale di Champions League.

Un dato record che include anche le visioni da televisore non dovute a broadcaster tradizionali. A rendere ancora più incredibile questo dato è che la media dell’ascolto non riconosciuto, fra ottobre 2022 e marzo 2023 era di 4.035.291. Per Milan-Napoli si sono aggiunte 2,5 milioni di persone sopra la solita media del dato del non riconosciuto.

Secondo le elaborazioni dello Studio Frasi sui dati Auditel un numero così elevato vale il 25,9% dell’ascolto Tv complessivo (somma fra riconosciuto e non riconosciuto) e il 35% dell’ascolto prodotto dai 134 canali riconoscibili dalla rilevazione Auditel. La sera di Milan-Napoli il “non riconosciuto” è stato seguito da 1.627.735 di persone in più rispetto alla somma delle generaliste Mediaset e tanto quanto l’insieme delle tre generaliste del servizio pubblico.

I dati conferiscono una doppia valenza: l’impatto dello streaming rispetto all’uso classico della Tv e il peso del calcio sugli ascolti in Italia. «L’ascolto di Milan-Napoli è certamente eccezionale – spiega Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasima non casuale. Dagli ottavi di finale le audience prodotte dall’altro rispetto ai broadcaster tradizionali sono superiori al 20%. Così è stato anche per Inter-Porto, Tottenham-Milan e Napoli-Eintracht».

Ma l’utilizzo dello streaming non è solo riconducibile ai 90 minuti di una partita di calcio, visto che è ormai certo come sia avvenuta una importante modifica delle modalità di consumo televisivo. A dimostrarla i dati d’ascolto delle 24 ore del “non riconosciuto” che, secondo le elaborazioni dello Studio Frasi, sul totale Tv pesano per il 17,2% nel primo trimestre del 2023, con un valore che sale di un punto, al 18,2%, in questa prima metà di aprile e che guarda sempre più da lontano il 16,4% di ottobre 2022. Alla fine a sostenere gli ascolti della Tv è proprio questo comparto, quello dello streaming, che include atti di consumo non televisivo come lettori multimediali e game console. Senza questo ascolto la televisione, come era intesa sino a qualche anno fa, avrebbe perso in prima serata 1,3 milioni di spettatori mentre con le nuove trasmissioni ne guadagna 668.484: incremento che supera il milione di persone nella prima metà di aprile (+1.030.608).

«L’offerta di televisione da parte dei nuovi broadcaster – sottolinea Siliato – porta dunque nuovi pubblici e sarebbe ora che come tali venissero definiti. È inoltre ormai necessario che si producano dati trasparenti per ciascun editore lungo tutta la procedura di controllo e che la formazione dei dati provenga da una Jic come vuole l’Autorità e come Auditel è, senza ulteriori tentativi di ritardare o addirittura aggirare la rilevazione rivolgendosi altrove».

Sull’offerta televisiva dei consueti broadcaster il consuntivo del primo trimestre vede l’ascolto scendere di 1,6 milioni di individui nelle 24 ore per una quota totale di 9 milioni, e di 3,6 milioni in prima serata, assestandosi a 21 milioni. Tutti gli editori presentano ascolti in rosso. La Rai mantiene il primato degli ascolti con 3,5 milioni nel giorno medio e 8,5 milioni in prime time, ma Mediaset riduce le distanze: 3,4 milioni nel giorno medio e 7,8 milioni in prime time.