Il fondo saudita PIF, proprietario del Newcastle e diverse volte accostato all’Inter, torna a condurre affari in Italia concludendo l’acquisto del 33% di Azimut Benetti, il più grande produttore al mondo di imbarcazioni da diporto a motore per un valore di oltre 419 milioni di euro. Il Pubblic Investment Fund ha prelevato le quote di minoranza dalla famiglia Vitelli e da Tip in attesa di chiudere l’accordo per il 49% del gruppo Rocco Forte Hotels.
Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, l’affare concluso per Azimut Benetti entra di diritto nei primi 10 investimenti in Italia da parte di fondi sovrani stranieri, dove il primato è saldamente in mano allo sceicco Zayed Al Nayam del fondo sovrano Mubadala di Abu Dhabi con gli oltre 4 miliardi di dollari complessivi per Unicredit. Ma questo investimento concluso da PIF, secondo Bernando Bortolotti, direttore del Sovereign Investment Lab dell’Università Bocconi: «Segna un’inversione di tendenza» visto che negli ultimi 3 anni, sotto il governo Conte, c’è stato un embargo per questo tipo di investimenti stranieri. Questo il commento della famiglia Vitelli sull’ingresso di PIF: «Abbiamo scelto questo partner per le importanti opportunità nell’area del Medio Oriente, in fortissimo sviluppo».
«Questo affare – continua Bortolotti – dimostra che le aziende dell’eccellenza italiana sono molto appetibili e che dopo la visita della premier Meloni di un mese fa ad Abu Dhabi si prefigura un nuovo avvio di relazioni di investimento anche con la Penisola. A parte quelli del Qatar, la storia di investimenti dei fondi sovrani in Italia non è particolarmente brillante. Hanno avuto una natura un po’ opportunistica e sporadica e non c’è mai stato un grande flusso come avvenuto in altri paesi, ma ora, grazie anche a una stabilità del quadro politico nazionali, fattore importante per i sauditi, lo scenario sta cambiando e la scelta di PIF può anticipare una tendenza».
«I fondi sovrani – conclude Bortolotti – si muovono con una logica diversa rispetto al passato: guardano alla sicurezza degli approvvigionamenti. Certamente puntano a eccellenza italiane in grado di assicurare ritorni finanziari, ma devono essere interessate a uno sviluppo commerciale del business nei loro paesi, in sinergia cioè con le esigenze di diversificazione e di crescita delle loro economie».
Investimenti di fondi sovrani in Italia – La classifica dei 10 maggiori
- Mubadala Investment Company: Unicredit, 2,3 mld – 2010
- Qatar Investment Authority: Hines Italia, 1,3 mld – 2015
- Qatar Investment Authority: Porta Nuova, 1,05 mld – 2013
- Qatar Investment Authority: Smeralda Holding, 789 mln – 2012
- Mubadala Investment Company: Unicredit, 693,52 mln – 2017
- Kuwait Investment Authority: Fsi Investimenti, 684,55 mln – 2014
- Mubadala Investment Company: Piaggio Aero, 600 mln – 2014
- Mubadala Investment Company: Emi Music, 483 mln – 2012
- Abu Dhabi Investment Authority: ConnecT, 344 mln – 2018
- Gic Pte Ltd: ConnecT, 344 mln – 2018
Fonte: Sovereign Investment Lab Università Bocconi