«Nei giorni 28 e 31 marzo, la delegazione Rai, composta dalla direzione del personale/Ruo, dal capo staff Ad, dal Cfo, dal Cto, dal direttore Infrastrutture immobiliari e sedi locali e le segreterie nazionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fnc-Ugl, Snater, Libersind-Confsal, si sono incontrate per espletare il tentativo di conciliazione obbligatorio, previsto nelle procedure di raffreddamento aperte dalle organizzazioni sindacali il 20 marzo per tutto il Gruppo Rai».
Si apre così il comunicato unitario dei sindacati di categoria spiegando anche le motivazioni dello sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Rai indetto per il prossimo 26 maggio. «L’incontro si è chiuso negativamente e, di conseguenza, si continuerà con la mobilitazione attraverso il blocco delle prestazioni accessorie e/o complementari (lavoro supplementare, straordinari, reperibilità, straordinario in sesta giornata) a partire dal 5 maggio 2023 sino al 31 maggio 2023 compresi che culminerà con lo sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Rai il giorno 26 maggio 2023, con modalità e articolazioni che verranno presto dettagliate».
«Nonostante gli sforzi profusi dalla delegazione aziendale, che ha allargato la sua composizione ai vertici apicali dell’Azienda, la carenza di progettualità che ha caratterizzato l’azione del management resta evidente nessuna delle spiegazioni fornite è stata in grado di dare risposta compiuta alle gravi questioni poste dalle organizzazioni sindacali a fondamento delle procedure di raffreddamento. Ne è, al contrario, uscita rafforzata la convinzione che, dopo quasi due anni dalla nomina degli attuali vertici, poco o nulla si sia fatto per dare risposta ai problemi e alle criticità che rischiano di strangolare la Rai», aggiungono i sindacati.
Il comunicato elenca poi le aree di discussione e le problematiche che sono state individuate. Si va dal piano immobiliare al canone in bolletta, passando per la situazione finanziaria dell’azienda e il futuro di Raiway. E ancora i centri di produzione, il tema delle sedi regionali, la radiofonia, il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro (Ccl), lo smart-working in produzione e la conciliazione vita-lavoro, tra le altre cose.
A fronte di risposte negative o insufficienti, «le OO.SS. hanno deciso di proclamare uno Sciopero Generale delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo RAI per il 26 maggio 2023 con blocco delle prestazioni accessorie e/o complementari (lavoro supplementare, straordinari, reperibilità, straordinario in sesta giornata) a partire dal 5 maggio 2023 sino al 31 maggio 2023 compresi, un tempo ragionevolmente sufficiente per preparare bene la protesta, con un calendario di assemblee che dovrà battere a tappeto l’intera Azienda, per permettere a tutti di partecipare informati a un appuntamento che vuole dare un futuro al Servizio Pubblico».