“AIR” debutta in Italia, Cardinale: «Milan, grandi benefici dal nostro impegno»

Dopo avere già fatto centro con la critica e il pubblico negli Stati Uniti, debutta oggi nelle sale cinematografiche italiane il film “AIR – La Storia del Grande Salto”. Co-prodotto…

AIR debutto Italia
Gerry Cardinale, fondatore di RedBird Capital

Dopo avere già fatto centro con la critica e il pubblico negli Stati Uniti, debutta oggi nelle sale cinematografiche italiane il film “AIR – La Storia del Grande Salto”. Co-prodotto da Artists Equity, Amazon Studios, Mandalay Pictures, Skydance Media e distribuito dalla stessa Amazon e Warner Bros, il film racconta la storia dell’accordo tra Nike e Michael Jordan per la creazione dell’iconica linea di articoli sportivi.

Il vincitore dell’Oscar Matt Damon interpreta il personaggio principale, Sonny Vaccaro, mentre il due volte vincitore dell’Academy Awards Ben Affleck dirige il film, oltre a interpretare il fondatore della Nike, Phil Knight. Artists Equity, di cui AIR è il primo progetto, è stata fondata alla fine del 2022 dalle superstar di Hollywood Ben Affleck e Matt Damon e dalla RedBird Capital di Gerry Cardinale per coltivare l’arte della narrazione, con il trattamento equo delle persone che realizzano film.

Con riferimento alle attività media in cui è coinvolto, Cardinale è anche il secondo maggiore investitore di Skydance e ha contribuito a creare Skydance Sports e la sua partnership con la NFL. È anche un proprietario dello YES Network dei New York Yankees, che ha creato insieme agli Yankees nel 2000.  Con Artists Equity, Cardinale ha aggiunto un nuovo tassello alla sua lunga esperienza nella creazione di piattaforme di business su larga scala.

Congratulandosi per il debutto di AIR a pochi mesi dalla nascita di Artists Equity, Gerry Cardinale ha commentato: «Mentre stiamo andando sempre più velocemente verso tecnologie che cambiano i modelli di consumo dei contenuti da parte dei fan, questo film è una perfetta rappresentazione della convergenza tra sport, media e cultura, i miei tre anelli del Diagramma di Venn, alla base del mio modo di investire».

«Soggetti come noi devono essere catalizzatori di questa evoluzione. Non si può aspettare che il cambiamento si manifesti, ma bisogna andarlo a cercare molto prima. C’è un ruolo da svolgere per i capitali istituzionali e per le esperienze nella costruzione di business come la nostra. Non si tratta solo di portare capitali e di far crescere i ricavi, ma di mettere le nostre competenze al servizio di partnership che sappiano anticipare il futuro», ha aggiunto.

Al riguardo Gerry Cardinale vede un futuro in cui i club sportivi sono “aziende di cultura” e in cui «la cultura e gli individui diventano sempre più proprietà intellettuali in sé e per sé», mentre «è in atto nello sport e nei media una grande frammentazione che crea spazi», aggiungendo che «lo sport oggi è una sola gamba dello sgabello, che non è sufficiente per evitargli di cadere. Da qui la ricerca di nuovi modelli, che contribuisco a costruire, per ridurre il divario. Sono convinto che anche il Milan potrà trarre grandi benefici da questa visione e dal nostro impegno».

E Cardinale prosegue: «Quando si guarda alla monetizzazione della proprietà intellettuale, ciò che auspico è la transizione da una cultura di intermediari ad una cultura di proprietari. Ed è qui che il nostro capitale entra in gioco, in collaborazione con i veri creatori di contenuti. Lo abbiamo fatto con Lebron James e Maverick Carter attraverso la loro società Springhill, con Dwayne Johnson e Dany Garcia nella XFL e adesso con Ben Affleck e Matt Demon in Artists Equity. Ora, tutti i pezzi frammentati di proprietà intellettuale, che si tratti di una squadra, di una lega o di un individuo, hanno un potenziale da sbloccare per realizzare il loro vero valore. Un esempio è quello che abbiamo fatto con la NFL, la MLB e OneTeam con i diritti collettivi degli atleti professionisti. George Steinbrenner, proprietario dei New York Yankees, mi disse la stessa cosa quando creammo Yes Network più di 20 anni fa: perché mi viene pagato una semplice fee quando sono i proprietari a mettere tutti i soldi e ad assumersi tutti i rischi per produrre contenuti di alta qualità?».