La Lex column del Financial Times, striscia quotidiana nella pagina posteriore della prima sezione, che presenta analisi e opinioni sull’economia e sulla finanza globale, si è concentrata sulla situazione in casa Pirelli, con l’ipotesi golden gower da parte del governo italiano sulla partecipazione in mano ai cinesi di Sinochem. Lanciando anche un monito al Premier Giorgia Meloni: “Rischia di aprire un verminaio”.
Il Financial Times, analizzando come l’Italia abbia ricevuto “con entusiasmo” gli investimenti cinesi, aderendo anche “alla controversa Belt and Road Initiative”, ma ora potrebbe muoversi in maniera opposta. “Il governo di Giorgia Meloni sta vagliando la partecipazione di Sinochem in Pirelli”, prosegue il quotidiano economico britannico, e “qualsiasi dei diritti degli azionisti del gruppo cinese sarebbe senza precedenti, con implicazioni per altre società italiane con grandi investitori cinesi”.
Alla base anche a livello giuridico c’è il cosidetto “golden power”, in base al quale il governo può porre il proprio veto a transazioni o intervenire in caso di movimenti da parte di investitori stranieri su aziende italiane ritenute “strategiche”. Per quanto riguarda Pirelli, l’atto che ha fatto scattare la notifica è la proroga di un patto parasociale che riunisce Sinochem e Marco Tronchetti Provera, azionista di maggioranza di lunga data del colosso dei pneumatici.
Pirelli ora attende cosa deciderà di fare il governo. “Potrebbe non esserci nessun intervento”, spiega il Financial Times, “ma la Meloni potrebbe intervenire per limitare i diritti di voto e l’accesso ai dati di Sinochem”. Nel recente passato, l’ex premier Mario Draghi aveva utilizzato il golden power per bloccare l’acquisizione cinese di LPE, un produttore di chip. “Ma implementarlo in Pirelli significherebbe stringere le corna con un investitore esistente, uno che non ha offerto alcuna provocazione. Sinochem possiede il 37% di Pirelli ed è investitore dal 2015”, spiega il Financial Times.
“Gli pneumatici non sono asset strategici. E il gruppo chimico cinese ha ceduto il controllo operativo a Tronchetti Provera. Se l’Italia restringesse Sinochem, la presa di Tronchetti Provera si rafforzerebbe. Un impatto maggiore sarebbe un indebolimento della fiducia con gli investitori. Un esempio: State Grid of China possiede il 35 per cento della holding CDP Reti, che controlla le reti energetiche. Quella partecipazione può suscitare più sospetti a Roma rispetto alla partecipazione di Sinochem in Pirelli. L’approvvigionamento energetico è stato politicizzato in Italia dai tentativi di ricatto russi. La Meloni dovrebbe guardarsi dall’aprire un verminaio”, conclude il Financial Times nella sua analisi.