Si apre in calo la seduta della Juventus a Piazza Affari. Il titolo del club bianconero sta facendo registrare in mattinata un -2,61%, attestandosi a quota 0,3360 euro per azione. Il club – ricordiamo – si prepara ad un aprile infuocato non solamente sul campo, ma anche nelle aule di tribunale, dove si giocheranno diverse partite chiave per il futuro.
Si va dalla discussione del ricorso presentato al Collegio di Garanzia dello Sport contro la penalizzazione di 15 punti in campionato, fino al nuovo processo sportivo per le manovre stipendi e i rapporti con gli agenti. Senza dimenticare le cosiddette “partnership sospette” con altri club di Serie A.
In generale, nella giornata si conferma Piazza Affari nella prima mezz’ora di scambi, con l’indice Ftse Mib che gira in positivo rispetto al valore dell’apertura e guadagna lo 0,06% a 27.043 punti. In rialzo a 187,2 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in crescita di 4,1 punti al 4,14%.
In luce Leonardo (+2,1%), TIM (+2%) in attesa di novità sulle offerte per la rete fissa, Ferrari (+0,97%) ed Eni (+0,92%), con il greggio in ulteriore rialzo sopra gli 81,8 dollari al barile (Wti) e sopra gli 85,4 (Brent). Acquisti anche su A2a e Nexi (+0,75% entrambe), Moncler (+0,72%) e Italgas (+0,61%). In ordine sparso le banche, con Montepaschi (+0,44%) e Bper (+0,3%) positive, Intesa (-0,02%) fiacca, Banco Bpm (-0,2%) e Unicredit (-0,6%) deboli. Si muove poco Stellantis (+0,05%), frenano invece Prysmian (-1,62%), Stm (-1,69%) e Pirelli (-1,36%).
Scivolone di Olidata (-8,48%), oggetto di prese di beneficio al suo terzo giorno in borsa ( -8,48%). Pesante De Nora (-4,39%) dopo la cessione di quote da parte di Snam e di Federico de Nora ad un prezzo unitario inferiore rispetto a quello di Borsa.