Con il passare del tempo emergono in casa Juventus strategie differenti della nuova gestione rispetto a quella precedente. Se l’ex presidente Andrea Agnelli era pronto ad andare all’attacco di Consob, Deloitte, FIGC e UEF, pensando anche di dimostrare la regolarità del proprio operato e di vincere, le cose sembrano essere cambiate dall’insediamento del nuovo CdA, datato ormai 28 novembre 2022.
La nuova dirigenza sta cercando una soluzione morbida e diplomatica per uscire dallo tsunami che ha colpito il club. Il presidente Ferrero e l’amministratore delegato Scanavino hanno disegnato un piano, seguendo le indicazioni dell’azionista di riferimento John Elkann (amministratore delegato di quella Exor che controlla la Juve), nel tentativo di rendere meno afflittive le sanzioni che potrebbero colpire sia il club, sia la squadra.
Il patteggiamento con la giustizia sportiva e con il tribunale della UEFA appare come la via più logica per affrontare il prossimo futuro senza l’angoscia di una retrocessione o una forte penalizzazione, oltre a sanzioni milionarie su un quadro economico-finanziario già piuttosto complicato. Ma questa nuova via politica e legale – scrive Il Giornale – non sarebbe gradita all’ex presidente Agnelli, che la considera una ammissione di colpe. Colpe che lui continua a respingere, nonostante il caos creatosi lo portò a rassegnare le dimissioni.
Secondo le voci dello scorso novembre la dirigenza sarebbe addirittura arrivata a minacciare azioni legali nei confronti di Consob, della Procura, della FIGC e della UEFA, coinvolgendo anche la società di revisione Deloitte, che a differenza degli altri soggetti, non è “terza” essendo stata scelta dalla stessa Juventus. Deloitte ha mosso rilievi su alcune plusvalenze che non potevano essere contabilizzate, Juventus ha ribattuto, l’aria è sicuramente tossica e il dissidio tra Andrea Agnelli e i nuovi dirigenti, scelti e indicati da John Elkann, starebbe offrendo – secondo il quotidiano – altri problemi interni della famiglia proprietaria della Juve.
Ieri mattina il Consiglio di Stato ha dichiarato improcedibile il ricorso della Federcalcio sulla carta Covisoc. Secondo una lettura, ciò potrebbe comportare l’annullamento della penalizzazione con rinvio e nuovo processo con due epiloghi: o la conferma di una sanzione in classifica, ancora più pesante o da scontare nel prossimo torneo, considerati i tempi della giustizia.