Il crollo di Credit Suisse e Deutsche Bank pesa anche sul Qatar. Il fondo sovrano Qatar Investment Authority, proprietario tra gli altri del Paris Saint-Germain (attraverso la Qatar Sports Investments guidata da Nasser Al-Khelaifi), ha infatti nel portafoglio partecipazioni in entrambe le grandi banche europee finite negli ultimi giorni nell’occhio del ciclone dei mercati sono due grandi banche europee.
Il fondo sovrano dell’emirato guidato da Tamim bin Hamad Al Thani, secondo il Sovereign Wealth Fund Institute ha una dote finanziaria da 461 miliardi di dollari e, come riportato da MF – Milano Finanza, ha investito nella banca elvetica nel 2008, in una operazione in cui, fino al 2011, ha messo a disposizione del secondo istituto di Zurigo 4,9 miliardi di dollari tramite due bond convertibili.
Complessivamente, attraverso arrotondamenti e la partecipazione a successivi aumenti di capitale, Qia ha investito nel capitale del Credit Suisse quasi 8,5 miliardi di dollari. Il risultato, tuttavia, è che partendo da una quota del 6,8% in Credit Suisse, la partecipazione del fondo qatarino dopo la fusione con Ubs si ridurrà a un misero 0,34% del capitale del gruppo guidato da Ralph Hamers.
Non che l’investimento in Deutsche Bank sia andato particolarmente meglio. Il Qatar ha investito nella prima banca tedesca dal 2014 tramite due veicoli, la lussemburghese Paramount Service Holding e la Supreme Universal Holdings, con passaporto delle Cayman, intervenendo in un nuovo aumento di capitale da otto miliardi di euro per ripatrimonializzare la banca e prevenire così le richieste della Vigilanza Bce. Allora una azione Deutsche Bank valeva oltre 26 euro: oggi vale circa un terzo dopo l’ultimo scossone in Borsa, con il Qatar che ha in mano una partecipazione del 7,59% del gruppo tedesco.
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