Fiorentina via dal Franchi per due anni: non si poteva lasciare fare a Commisso?

Il progetto per ristrutturare lo stadio Franchi a Firenze torna a fare discutere. Il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella, infatti, ieri ha di fatto ufficializzato quella che era una…

Franchi vincolo curve

Il progetto per ristrutturare lo stadio Franchi a Firenze torna a fare discutere. Il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella, infatti, ieri ha di fatto ufficializzato quella che era una necessità palese fin dall’inizio, ovverosia quella per la Fiorentina di trovare un nuovo impianto in cui disputare le gare casalinghe per due anni, durante i lavori sull’attuale impianto.

«Siamo d’accordo – ha detto Nardella -, la scelta è giocare fuori dal Franchi per due campionati dalla metà del 2024 alla metà del 2026. Questa estate partiranno dei lavori propedeutici, a dicembre 2023 si vedranno i primi macchinari, ma nei primi sei mesi del 2024 la Fiorentina continuerà a giocare lì finendo il prossimo campionato. Ne abbiamo parlato con il dg Barone durante Fiorentina-Lecce, la scelta è quella di tenere poi distinte le partite della Fiorentina dai lavori». L’alternativa, scartata, era quella di continuare a giocare al Franchi durante i lavori, ma con un allungamento delle tempistiche.

Parole che però portano alla luce una nuova “particolarità”, se così vogliamo chiamarla, relativa ai piani per il nuovo Franchi, come sottolineato anche da Enzo Bucchioni, giornalista da sempre vicino alle vicende della Fiorentina. Non va dimenticato, infatti, che si tratta di un progetto nato dalle richieste del Comune di Firenze e che verrà finanziato interamente con soldi pubblici: si parla infatti di oltre 200 milioni di euro, di cui 95 milioni finanziati dal PNC-PNRR al Comune di Firenze, a cui si aggiungono ulteriori 29 milioni a seguito della revisione prezzi, e 55 milioni  finanziati dal PNRR alla Città Metropolitana, a cui si aggiungono ulteriori 15,3 milioni a seguito della revisione prezzi.

Un progetto a cui la Fiorentina si è quasi trovata obbligata ad aderire, considerando la bocciatura di ogni altra proposta presentata dal club di Rocco Commisso da parte dell’amministrazione comunale. Con il risultato, però, che i due anni lontano dal Franchi peseranno e non poco proprio sulla società viola, a livello economico ma anche sportivo, seppur vada sottolineato comunque come alla fine la Fiorentina potrà giocare in un impianto nuovo (magari non a livelli di uno stadio di moderna generazione costruito da zero, ma comunque decisamente migliore dell’attuale anche a livello di fonti di ricavi) senza grossi investimenti.

Servirà infatti trovare un nuovo impianto in cui disputare le gare casalinghe: la Fiorentina si è già mossa, con ipotesi che vanno dal Mapei Stadium di Reggio Emilia (opzione più probabile in caso di qualificazione alle coppe europee) al Castellani di Empoli fino a Modena, Parma, Perugia, Ferrara o Cesena. Tutti impianti con capienza inferiore al Franchi attualmente, senza considerare il fatto che la distanza da Firenze non potrà che incidere sulle presenze dei tifosi viola allo stadio: nella stagione in corso la media spettatori è di 32.536 tifosi a partita, numeri molto probabilmente impossibili da ripetere giocando lontano dal Franchi. Con un impatto anche sulle casse del club, che in questa stagione ha già superato i 7,8 milioni di euro di incassi da stadio della passata stagione, con ancora alcune gare da disputare tra le mura amiche. Il tutto senza considerare anche l’impatto sulla squadra, costretta sostanzialmente a giocare sempre in trasferta per almeno due stagioni, visto che poi spesso il rischio è che si creino ritardi in opere di questo genere in Italia.

A tutto questo va aggiunto che, nell’assurdità della situazione, anche chi vuole difendere il Franchi non è contento del progetto, tanto da additare il Comune di aver voluto fare un favore alla Fiorentina e a Commisso. «Voi riconoscete lo stadio Franchi nel nuovo progetto? È come se avessimo fatto uno scavo archeologico e coperto tutto con una tettoia protettiva», ha detto a Le Iene Elisabetta Margiotta Nervi, segretaria generale della Pierluigi Nervi Project Foundation ed erede dell’architetto che progettò il Franchi. «Si realizzerà uno stadio così come l’avrebbe potuto realizzare Commisso – ha proseguito – Di sicuro lo renderà molto contento perché contiene tutto quello che il presidente della Fiorentina voleva». E non è detto nemmeno sia finita qui, perché, nonostante il fatto che il progetto sia finanziato con i soldi del PNRR abbia permesso una rapida accelerata nel piano, c’è anche la possibilità le tempistiche si allunghino ulteriormente. «I figli di Nervi rivendicano i diritti d’autore di uno spazio che deve essere riconoscibile. E quindi il tribunale potrà agire su questo punto», ha aggiunto il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, sempre intervistato da Le Iene.