Plusvalenze Juve, Gravina: «Situazione che danneggia il calcio italiano»

L‘Italia si appresta a iniziare il suo percorso per centrare la qualificazione ai prossimi Europei, che si disputeranno in Germania nel 2024. Si parte da Napoli, dove giovedì la squadra…

Stipendio Gravina Figc: quanto guadagna
(Foto: Antonio Masiello/Getty Images)

L‘Italia si appresta a iniziare il suo percorso per centrare la qualificazione ai prossimi Europei, che si disputeranno in Germania nel 2024. Si parte da Napoli, dove giovedì la squadra di Roberto Mancini affronterà l’Inghilterra. Gli Azzurri tornano così nel capoluogo campano dopo un’assenza di quasi 10 anni, da quell’Italia-Armenia finita 2-2 per le qualificazioni al Mondiale 2014.

Certamente si spera di centrare un risultato migliore, ma specialmente che alla fine arrivi la qualificazione all’Europeo, come accaduto per quel Mondiale. Il primo a sperare è il presidente della FIGC Gabriele Gravina che a Il Mattino ha dichiarato: «Per rivivere le gioie che abbiamo provato a Wembley con la vittoria dell’Europeo bisogna rimboccarci le maniche, tutti insieme. L’impresa del 2021 è stata qualcosa di straordinario, perché si è riusciti con la forza del gruppo a ottenere un risultato che alla vigilia sembrava impossibile. Ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo bisogno di una sterzata di sistema se vogliamo creare le condizioni per creare un gruppo azzurro di qualità in grado di competere con le Nazionali più forti. Bisogna investire sui vivai non per necessità ma per convinzione, ne trarrebbero beneficio sia i Club che la maglia azzurra».

Proprio la penuria di calciatori italiani è stata evidenziata da Mancini nella conferenza che ha aperto il ritiro azzurro: «Sono troppo pochi i selezionabili per la Nazionale italiana in generale. Nei nostri vivai abbiamo tanto talento, ma bisogna metterlo nelle condizioni di giocare, sbagliare e maturare, solo così si diventa campione. La scuola degli attaccanti italiani è sempre stata straordinaria, spero sia solo un ciclo, anche se temo che l’esterofilia dei club si concentri maggiormente sulle punte per regalare ai tifosi nomi altisonanti, che spesso però non valgono le aspettative».

La partita con l’Inghilterra sarà anche l’occasione di ricordare Gianluca Vialli, collaboratore di Mancini all’Europeo: «La sua scomparsa è stata un dolore enorme, la ferita ancora non si è rimarginata, per quello che era e per quello che ha donato alla maglia azzurra sarà insostituibile. Sono felice di poter alimentare il suo ricordo, nella prima uscita della Nazionale, proprio in una piazza calda ed entusiasta come quella di Napoli. Abbiamo preparato una celebrazione particolare che spero unisca italiani e inglesi in un abbraccio commosso».

Per Italia-Inghilterra si corre verso il tutto esaurito: «Questa Nazionale merita lo stadio pieno, sarà una grande festa per Napoli e per gli Azzurri. Abbiamo preparato diverse sorprese per rendere memorabile questa notte memorabile. La nostra politica dei prezzi è pensata ad hoc per le famiglie, per vincere contro gli inglesi abbiamo bisogno del tifo e della passione dei napoletani».

Per l’Italia la candidatura agli Europei del 2032 «rappresenta un’opportunità unica per accelerare il processo di modernizzazione dell’impiantistica di alto livello, che altrimenti resterebbe il nostro tallone d’Achille. La candidatura italiana nasce dalla convinzione che l’organizzazione di una grande manifestazione come il Campionato Europeo possa contribuire a dare una prospettiva di sviluppo al calcio italiano e all’intero Paese. Stiamo allestendo un dossier affidabile, credibile e ambizioso».

Sulla situazione del calcio italiano: «La cura passa per il riequilibrio del rapporto tra fatturato e costo del lavoro allargato, non è possibile pensare di spendere più di quanto si incassa. Senza mettere sotto controllo i costi, anche l’auspicabile aumento dei ricavi diventa sterile e non risolutivo. Diminuire le squadre in Serie A? L’aritmetica dei format non mi ha mai appassionato, ma i calendari sempre più intasati e una migliore valorizzazione del brand impongono una riflessione approfondita, che non si può più rinviare. Sto promuovendo una riforma del calcio italiano nel suo complesso: bisogna cambiare cultura, comprese le regole condivise dello stare insieme, partendo dai rapporti tra le Leghe, inserendo finalmente la logica della filiera, e finendo con una diversa gestione economico-finanziaria dei club. Dobbiamo mettere in sicurezza il nostro calcio per renderlo più attrattivo».

Poi, un commento sulle vicende giudiziarie che coinvolgono la Juventus: «Purtroppo ci troviamo ciclicamente ad affrontare momenti di fibrillazione all’interno del sistema che danneggiano l’immagine del nostro calcio. La giustizia sportiva sta facendo il suo corso, non spetta a me entrare nel merito del procedimento. L’obiettivo della FIGC è l’aver creato un sistema di regole che consenta di arrivare a un giudizio certo in tempi rapidi, sempre tutelando il diritto alla difesa».

In chiusura, un commento sulla stagione del Napoli dopo la scelta di De Laurentiis di abbassare il costo della rosa: «Alla fine della scorsa stagione sportiva, la proprietà del Napoli ha avuto il merito di capire e accettare che il costo della rosa non era più sostenibile. Ha invertito la rotta, affidando alla dirigenza e all’allenatore un compito chiaro: vincere con la forza delle idee, dentro e fuori dal campo. Indipendentemente dalla vittoria finale, le attuali prestazioni del Napoli rappresentano una vera impresa sportiva. Un esempio positivo per gli altri club».