Può il calcio e le sue logiche di gioco aiutare in finanza? È quello che si è chiesto e prova a spiegare Rinaldo Rizzi, private banker specializzato in Sport Advisory Banker dal 2000 e CEO di “Villa Adhoc”, nel suo libro “La finanza nel pallone”. Per capire la direzione che vuole prendere questa pubblicazione basta leggere il sottotitolo che appare sulla copertina, quello che i pubblicitari chiamerebbero claim: “Scopri come il linguaggio trasversale del calcio può aiutarti nella gestione del tuo patrimonio”.
Nel libro, Rizzi prova a spiegare il mondo della finanza, visto come un mondo misterioso per la maggior parte degli italiani, usando metafore calcistiche, ben note ai milioni di appassionati che ci sono in Italia. Quindi l’investitore non è altro che un dirigente calcistico, con l’obiettivo di vedere la propria squadra (gli investimenti) crescere e centrare i risultati prefissati a inizio stagione.
E quindi il consulente finanziario veste i panni dell’allenatore che dovrà mettere in campo la sua esperienza in materia per consigliare degli investimenti lungimiranti andando a scegliere i migliori strumenti finanziari che nel parallelismo con il calcio non possono che essere i calciatori, che decidono le sorti della partita, in questo caso dell’investimento del budget. Andando avanti con le analogie fra finanza e calcio, il modulo da gioco non è altro che la scelta del mix di strumenti finanziari; il campionato sono i mercati finanziari e il calciomercato è l’acquisto degli strumenti finanziari da piazzare nel proprio sistema di gioco.
Rizzi nel suo “La finanza nel pallone” si avventura nello spiegare ruolo per ruolo le analogie fra i calciatori e gli strumenti finanziari che seguono proprio la logica che tutti gli appassionati di calcio conoscono fin dalla tenera età. Si parte dal primo ruolo su tutti, quello del portiere che nel libro viene paragonato al conto corrente dell’investitore che da lì deve per forza partire se vuole investire, come è nel calcio: è l’estremo difensore a rimettere in gioco il pallone.
Anche in finanza poi ci sono i difensori, che hanno il compito di proteggere l’investimento, ricordando che proviene dal conto corrente (il portiere), e gli attaccanti che invece sono quegli strumenti scelti per portare profitto. In uno schema di gioco equilibrato, quindi, ci devono essere degli strumenti finanziari che hanno l’obiettivo di preservare e proteggere il capitale e quelli che lo devono far fruttare e andare oltre al cosiddetto “compitino”. In finanza i difensori sono le obbligazioni e gli attaccanti le azioni.
“La finanza nel pallone” analizza poi tutti gli strumenti che un investitore può scegliere, sempre grazie all’aiuto del consulente finanziario, senza dimenticare l’obiettivo prefissato a inizio investimento: quello sì di vincere, quindi di guadagnare, ma soprattuto di centrare l’obiettivo per cui si è iniziato a investire, che può andare dal volersi comprare l’auto o la casa, pagare le rette dell’università proprie o del figlio. Ogni investitore ha un suo fine e, per dirlo alla Rizzi, punta a vincere il campionato.