Il sindaco di Sesto: «Contatti col Milan: decisione a settimane»

Zona La Maura e Sesto San Giovanni. Si è ridotta a due la lista delle possibili aree che potrebbero veder nascere il nuovo stadio del Milan. A confermarlo è il…

Milan ostacoli stadio La Maura

Zona La Maura e Sesto San Giovanni. Si è ridotta a due la lista delle possibili aree che potrebbero veder nascere il nuovo stadio del Milan. A confermarlo è il sindaco della città dell’hinterland milanese, Roberto De Stefano: «Le due opzioni rimangono in parallelo e mi sembra che siano rimaste solo queste da valutare».

Il sindaco leghista di Sesto commenta così all’Agenzia Giornalistica Italia: «Ho sentito nelle ultime settimane i referenti urbanistici del Milan, gli stessi che avevano analizzato Sesto e che ora sono al lavoro per valutare pro e contro delle location. Se dovesse arrivare il Milan lo accoglieremmo a braccia aperte. Poi prenderanno una decisione». Lo stesso primo cittadino, circa un mese fa, si auspicava come i rossoneri potessero arrivare a una decisione tra la fine di marzo e i primi giorni del mese di aprile. Se fosse così i tifosi del Milan non dovrebbero aspettare ancora molto per avere un’area ben definita dove veder sorgere nei prossimi anni la nuova casa del diavolo.

Tempi che sarebbero perfetti per il comune di Sesto, mentre se si andasse più in là inizierebbero a sorgere dei problemi con il resto dei progetti destinati all’immensa area da riqualificare dove sorgevano le acciaierie Falck. A spiegare il concetto alla base del ragionamento è lo stesso Di Stefano: «Che ci sia una ridefinizione della governance di Milanosesto credo sia chiaro a tutti quanti». Molto brevemente, i finanziatori del progetto potrebbero cambiare, almeno in parte, con Intesa San Paolo che rimarrebbe il principale ente, con al suo fianco i confermati Unicredit, Bpm e Ifisi, ma con un cambio che riguarderebbe Hines e Prelios che potrebbero essere sostituiti da Coima e Redo.

Questo possibile cambio potrebbe dare l’ultima accelerata necessaria per far iniziare gli ultimi cantieri dell’area con i contratti, come ammesso dal sindaco Di Stefano, che devono essere chiusi entro termini ragionevoli e questo sarà il compito della nuova formazione di investitori che finanzierà Milanosesto. Il discorso vale, ovviamente, anche per un eventuale stadio. L’auspicio del sindaco è che il prossimo consorzio sia abbastanza forte da riuscire a disegnare un progetto unitario e da far partire tutti i cantieri contemporaneamente per uno sviluppo dell’area a una unica velocità. Per questo, che un unico operatore possa «accollarsi le opere a scomputo e i costi delle bonifiche» là dove sorgeva la fabbrica Falck, è uno scenario impensabile. «I tempi ci sono, sono ottimista» assicura comunque Di Stefano, che garantisce di seguire da vicino e costantemente ogni sviluppo: «Sono sicuro che sia nell’interesse di ciascuno trovare una soluzione, per questo io sono in contatto con tutti quotidianamente, da Hines e Prelios a Banca intesa».

Di Stefano conclude con una considerazione sull’Inter: «Non li ho mai sentiti, poi se vengono anche loro non disdegno. Dubito però che la struttura si possa suddividere in giornate o in zone, una parte il Milan e l’altra l’Inter. Sono realista e vedo dove va il mercato, un impianto funzionante, aperto 7 giorni su 7 e non soltanto per la partita. Siamo gli unici in Europa ad avereuno stadio per due, chiediamoci perché le altre squadre no».