Nel 2022 il gruppo Saras, di cui l’ex patron dell’Inter Massimo Moratti è presidente e principale azionista, ha registrato un utile netto reported di 416,9 milioni contro i 9,3 milioni del 2021, incluso l’effetto della cosiddetta ‘tassazione sugli extraprofitti’. Il risultato netto comparabile è di 709,8 milioni (negativo per 136 milioni nel 2021). Il margine operativo lordo reported è di 1.170,3 milioni contro i precedenti 277,1 milioni, “per effetto dell’incremento dei prezzi e dei margini dei prodotti petroliferi e della performance operativa della raffineria”, spiega il gruppo. La posizione finanziaria netta ante Ifrs16 è positiva per 269 milioni. Alla prossima assemblea il cda proporrà il ritorno dopo quattro anni alla distribuzione di un dividendo, pari a 0,19 euro per azione.
Saras si aspetta uno scenario di mercato positivo “benché soggetto a volatilità, con margini di raffinazione del diesel ancora elevati rispetto alle medie storiche, margini della benzina in via di normalizzazione, e costi energetici ancora soggetti all’instabilità dei prezzi del gas”. Previsto per il 2023 un Emc reference margin superiore alle medie storiche, anche se inferiore a quello registrato nel 2022. Gli investimenti nel segmento Industrial & Marketing saranno per circa 180-190 milioni, per garantire l’efficienza e la competitività della raffineria. Prosegue il piano di espansione nelle rinnovabili con la costruzione del parco fotovoltaico da 80MW Helianto e il processo autorizzativo, in fase avanzata, per nuovi progetti, con investimenti nel 2023 per circa 60-70 milioni.
“Gli eccellenti risultati ottenuti ci hanno consentito di ristabilire una situazione finanziaria positiva, grazie alla quale possiamo riconoscere ai nostri azionisti un ritorno in linea con l’attuale dividend policy, pur tenendo conto degli oneri legati al contributo sugli extra-profitti”. Lo afferma il presidente di Saras, Massimo Moratti, commentando i dati 2022 e le previsioni per il 2023.
“Tali risultati, insieme a uno scenario di mercato che pur nell’incertezza si prospetta ancora favorevole nel breve e medio periodo, e alla flessibilità del nostro modello di business, costituiscono le basi ideali per sviluppare una strategia che sappia cogliere al meglio le opportunità del mercato che vediamo sia nell’ambito delle fonti tradizionali sia in quello dell’energy transition globale. Siamo certi che questo percorso assicurerà all’azienda una crescita sostenibile nel tempo, nell’interesse di tutti gli stakeholder”, conclude Moratti.
Tornano quindi i dividendi per gli azionisti di Saras. Nel 2019, Massimo Moratti, attraverso l’accomandita di famiglia Massimo Moratti Sapa, aveva incassato un dividendo pari a circa 7,61 milioni di euro (dividendo a 0,04 euro per azione), visto che detiene infatti, secondo le rilevazioni della Consob, il 20,011% del capitale della Saras pari a complessive 190.304.610 azioni. Considerando il dividendo a 0,19 euro per azione, l’ex patron dell’Inter dovrebbe incassare circa 36 milioni di euro di dividendi.
Inoltre, a Moratti è stata anche attribuita la carica di amministratore delegato conferendogli le relative ulteriori deleghe, dopo le dimissioni a sorpresa da parte dell’ad di Saras, Matteo Codazzi, che aveva assunto la carica il 31 ottobre scorso. In una nota la società informa che, a conclusione del cda odierno, Codazzi ha rassegnato le proprie dimissioni, “per ragioni strettamente personali e con efficacia dalla data odierna”, dalla carica di amministratore delegato, consigliere e direttore generale.
Il cda ha preso atto delle dimissioni e ha ringraziato il manager per l’attività svolta e l’impegno profuso in questi mesi. Franco Balsamo, attuale cfo, è stato nominato quale direttore generale, conferendogli le medesime deleghe del precedente direttore generale, senza inoltre procedere a cooptazione di altro amministratore tenuto conto del rinnovo del consiglio di amministrazione previsto alla prossima assemblea di approvazione del bilancio di esercizio 2022.