Crosetto nel mirino della brigata russa Wagner: taglia da 15 milioni sul ministro

Dopo le polemiche dei giorni scorsi per le dichiarazioni sul tema migranti, il gruppo della brigata russa Wagner ha istituito una taglia sul ministro della Difesa Guido Crosetto. È…

Consultazioni alla Camera
Guido Crosetto insieme a Ignazio La Russa e Giorgia Meloni (Photo Samantha Zucchi Insidefoto)

Dopo le polemiche dei giorni scorsi per le dichiarazioni sul tema migranti, il gruppo della brigata russa Wagner ha istituito una taglia sul ministro della Difesa Guido Crosetto. È quanto comunicato allo stesso ministro una decina di giorni fa, dopo una segnalazione dei servizi di intelligence italiani. Non sarebbe tuttavia stata aumentata la sua scorta. Secondo quanto scrive il Foglio, che ha anticipato la notizia, la taglia sarebbe di circa 15 milioni di dollari.

Nei giorni scorsi, Crosetto aveva dichiarato sul tema migranti: “Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani”, aveva affermato il ministro della Difesa.

“Il tema da me sollevato è stato evidenziato dagli addetti ai lavori e un’allerta in questo senso era già giunta dai servizi come dal Copasir. Non sarei mai così superficiale – aveva sottolineato – da pensare che il fenomeno dell’immigrazione di massa dall’Africa verso tutti gli stati Ue del Mediterraneo, Italia in prima fila, possa dipendere solo da una strategia di guerra ibrida. Ho invece detto e continuo a ritenere che al problema migratorio, che ha cause antiche e complesse e che provoca anche terribili tragedie si è aggiunta una ulteriore spinta. Spinta che fa parte di una strategia di guerra ibrida portata avanti anche da soggetti come la divisione Wagner, soggetti esterni agli Stati o influenzati da alcuni Paesi per i loro evidenti, ma pericolosi e nocivi per la Ue e per la Nato, interessi geopolitici”.