FIGC, il presidente Gravina: «Fiducioso per EURO 2032»

«Siamo fiduciosi perché riteniamo che l’Italia stia predisponendo un dossier altamente qualificato e che non tiene conto solo della carenza, alla quale vorremo porre rimedio in tempi relativamente brevi, legata…

Gravina EURO 2032 dossier
(Photo by Antonio Masiello/Getty Images)

«Siamo fiduciosi perché riteniamo che l’Italia stia predisponendo un dossier altamente qualificato e che non tiene conto solo della carenza, alla quale vorremo porre rimedio in tempi relativamente brevi, legata alle infrastrutture. E’ un Paese e una nazione che ha dimostrato grandi capacità nell’organizzazione di grandi eventi». Lo ha detto Gabriele Gravina, presidente della FIGC, a margine del consiglio federale commentando la candidatura a EURO 2032 da parte dell’Italia da presentare entro il 12 aprile alla UEFA.

«Le quattro partite di EURO 2020 ospitate a Roma hanno dimostrato grande attitudine nell’essere sempre pronti ad affrontare quello che ci viene chiesto da parte degli organismi internazionali. C’è grande entusiasmo anche da parte di tutte le componenti nel condividere un percorso che ci vede impegnati con il ministro Abodi e il governo per arrivare pronti al deposito del dossier con la speranza che sia supportato da un provvedimento di governo che darà rassicurazioni e certezze chi giudicherà nostra candidatura», ha aggiunto ancora Gravina.

Il presidente federale ha parlato anche del nuovo format della Supercoppa italiana, che prevede la Final Four dalla prossima stagione: «Ho grande rispetto per il principio della democrazia e per chi ha responsabilità di fare delle scelte. La scelta della Lega di A è in linea con quanto fatto dalla Spagna e altre Federazioni. Non entro nel merito delle valutazioni di queste scelte che sono di natura imprenditoriale».

«Mi auguro poi che la Lega Serie A possa individuare un percorso virtuoso. Siamo i primi tifosi del successo della Lega di A: più guadagna, meglio sta tutto il calcio italiano. Ben venga qualunque forma di nuovo orizzonte. Perché il loro orizzonte è quello di tutto il calcio italiano», ha concluso Gravina.